Politica

Strage in una chiesa in Texas 27 le vittime, ucciso il killer

Irruzione armata durante la funzione della domenica Circa 30 i feriti. Tra i morti la figlia 14enne del pastore

È passato soltanto un mese dalla strage di Las Vegas, la più sanguinosa della storia Usa, e una nuova drammatica sparatoria sconvolge l'America. Questa volta teatro della mattanza è una cittadina del Texas, e il bilancio è drammatico: secondo le prime informazioni diffuse dalla autorità locali almeno 27 morti e 27 feriti. Numeri ancora più sconvolgenti considerato che si tratta di una comunità di sole 643 anime, a meno di 50 chilometri sud est di San Antonio. Dalle prime ricostruzioni si apprende che un uomo bianco armato è entrato in chiesa durante la funzione di domenica mattina, intorno alle 11.30 locali, le 19.30 italiane, e ha iniziato a sparare ai fedeli. Il presidente Donald Trump sta seguendo gli sviluppi dall'Asia, e su Twitter scrive: «Dio sia con la gente di Sutherland Springs. L'Fbi e le forze di sicurezza sono sul posto. Io monitoro la situazione dal Giappone». «Il nostro cuore è con il Texas», twitta la first lady Melania. Le forze dell'ordine affermano che il killer è morto dopo un breve inseguimento con la polizia, ma non è chiaro se è stato ucciso o se si è tolto la vita. Ancora sconosciuto, invece, il motivo per cui avrebbe compiuto la strage. Esiste però un video della messa pubblicato su YouTube, che gli inquirenti stanno prendendo in considerazione.

Tra le vittime c'è anche la figlia 14enne del pastore della chiesa, Frank Pomeroy, che in quel momento era in Oklahoma con la moglie. «Era una ragazzina meravigliosa e speciale», spiega il padre ai media. «In una piccola comunità come questa si conoscono tutti, nessuno si aspetta qualcosa di simile, nessuno pensa possa succedere - dice invece il commissario della contea di Wilson, Albert Gamez Jr - Il mio cuore è a pezzi». Immediatamente sul posto sono arrivati agenti della polizia e dell'Fbi. I testimoni parlano di una ventina di colpi esplosi a breve distanza tra loro durante la funzione. «Abbiamo sentito gli spari e siamo corsi subito dentro il negozio», racconta una donna che lavora alla stazione di servizio di fronte alla chiesa. «Le nostre preghiere sono con tutti coloro che sono stati colpiti da questo atto malvagio - scrive su Twitter il governatore del Texas, Greg Abbott - Ringraziamo le forze dell'ordine per la loro risposta». Uno degli abitanti di Sutherland Springs, Joseph Silva, 49 anni, sottolinea che si tratta di un paesino piccolissimo: «Ci sono solo una stazione di servizio e un ufficio postale». Silva vive a pochi chilometri dalla First Baptist Church, e la polizia ha detto alla sua famiglia e ai vicini di rimanere in casa per sicurezza: «Ad un certo punto mi ha avvicinato una donna, due suoi familiari erano nella chiesa e sono stati colpiti. Ci sono tante persone che piangono».

Solo un mese fa l'America piangeva le vittime di Las Vegas, le 59 persone uccise dalla violenza cieca di Stephen Paddock, che dalla finestra di una suite al 32mo piano del Mandalay Bay Hotel, dove si era barricato con un arsenale di armi automatiche e munizioni, ha sparato come un cecchino all'impazzata contro la folla di un festival di musica country. E anche questa volta si riapre il dibattito sul controllo delle armi da fuoco nel Paese. Sul web sono in diversi quelli che invocano leggi più severe. Un utente scrive: «Dio non ha lavorato bene - riferendosi alle parole di Trump - serve il controllo su pistole e fucili».

«Come al solito pregheremo per i morti - afferma un altro - i nostri leader esprimeranno il dolore della nazione, e non faranno niente».

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