Politica

Stretta di Trump sui visti Cellulari, social e conti ai raggi X anche per la Ue

Controlli a tappeto pure per i Paesi amici come Italia, Francia e Germania per l'allarme attentati

Valeria Robecco

New York Controlli a tappeto su telefoni, social media e conti bancari: l'amministrazione di Donald Trump è pronta a un nuovo giro di vite sulla sicurezza, e nel mirino finiscono questa volta i viaggiatori che si recano negli Stati Uniti, anche provenienti da Paesi amici come Francia e Germania. Come spiega il Wall Street Journal sono le misure di «extreme vetting», ossia i controlli estremi, promessi dal presidente, la cui minaccia ha creato un putiferio già nei suoi primi due mesi di mandato. Secondo il quotidiano newyorkese al vaglio ci sono provvedimenti drastici per i turisti che desiderano visitare gli Stati Uniti anche per un breve periodo di tempo, i quali potrebbero essere costretti a rivelare i contatti presenti sui propri telefoni cellulari, le password di social media e conti bancari, e rispondere a domande sulle loro opinioni politiche.

Inoltre, l'amministrazione Usa punta a rendere più difficile la concessione di un visto per gli Stati Uniti, intensificando i controlli e rendendo più severe le interviste presso i consolati. Le fonti citate dal Wsj affermano che le nuove misure potrebbero applicarsi ai viaggiatori di tutto il mondo, inclusi quelli provenienti da Francia e Germania. Ma nel mirino potenzialmente ci sarebbero tutti e 38 i Paesi, tra cui l'Italia (così come Gran Bretagna e Giappone) parte del «Visa Waiver Program», i cui cittadini possono entrare in America senza visto. Grazie a questo programma, infatti, basta essere in possesso del passaporto elettronico e aver compilato online prima di partire il modulo Esta per poter soggiornare negli Usa per un periodo massimo di 90 giorni. D'altronde, ancora prima di insediarsi alla Casa Bianca, Trump aveva messo in chiaro che non appena entrato al 1.600 di Pennsylvania Avenue intendeva attuare alcune misure per rafforzare i confini americani, che potevano interessare anche i cittadini europei in viaggio verso gli Usa. E durante la campagna elettorale aveva promesso di rivolgere maggiore attenzione a Nazioni del Vecchio Continente con una forte immigrazione e a elevato rischio terrorismo, indicando in particolare proprio Parigi e Berlino. Oltre ad attaccare la cancelliera tedesca Angela Merkel, che a suo parere aveva commesso «un errore catastrofico» permettendo l'ingresso di un milione di rifugiati nel suo Paese, aumentando di fatto in maniera esponenziale la minaccia terroristica in tutta l'Europa. «Se c'è un dubbio sulle intenzioni di una persona che sta venendo negli Stati Uniti, questa persona deve superarli e mostrarci che sta arrivando per ragioni legittime» spiega Gene Hamilton, consigliere del segretario per la sicurezza interna, John Kelly.

I funzionari dell'amministrazione Trump ribadiscono come la lotta al terrorismo sia un compito urgente che giustifica regole più dure. Le nuove misure hanno scatenato immediatamente le critiche delle organizzazioni per i diritti civili. E per l'ex responsabile dei servizi per l'immigrazione, Leon Rodriguez, «nel tempo l'utilità di questo esercizio diminuirà, perché i veri cattivi si sbarazzeranno dei loro telefonini e verranno negli Usa con un cellulare pulito».

Un rafforzamento degli screening comunque era già previsto nel cosiddetto bando bis, sul congelamento dei visti ai cittadini di sei Paesi a maggioranza musulmana: decreto bloccato per la maggior parte da un giudice delle Hawaii, ma di cui proprio il processo di revisione dei controlli aveva ottenuto il via libera.

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