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Stupro di Rimini, il post del salviniano: "Quando toccherà alla Boldrini?"

Il post dopo lo stupro della polacca: "Ma alla Boldrini e alle donne del Pd, quando dovrà succedere?". Scoppia la bufera. E il movimento Noi con Salvini lo espelle

Stupro di Rimini, il post del salviniano: "Quando toccherà alla Boldrini?"

"Ma alla Boldrini e alle donne del Pd, quando dovrà succedere?". Dopo aver condiviso su Facebook la notizia dello stupro di una giovane polacca, aggredita a Rimini da un branco di nordafricani, il segretario cittadino di San Giovanni Rotondo (Foggia) di Noi con Salvini, Saverio Siorini, ha attaccato a testa bassa la presidente della Camera e le esponenti dem scatenando un'accesissima polemica politica. Tanto che dal Pd chiedono a Matteo Salvini di "chiedere scusa per queste parole d'odio". Ma il movimento, che appoggia il leader della Lega Nord, non solo si è subito dissociato dal post ma ha anche espulso Siorini.

Il post di Siorini è durissimo. E arriva proprio mentre si dà ancora la caccia ai responsabili della brutale violenza sessuale. "Lo stupro non si augura a nessuno - tuona su Facebook l'esponente di Noi con Salvini - ma questa è una provocazione che nessuno ha recepito. Ancor più strano è che la Boldrini non ha preso ancora una posizione contro questa odiosa recrudescenza di stupri visto che vede come protagonisti i suoi amici immigranti?". A distanza di alcune ore, durante le quali è stato subissato da pesanti insulti, Siorini è tornato sull'argomento cercando di precisare il senso del proprio post. "Capisco che il mio post è stato frainteso e anche strumentalizzato a favore di qualcuno, ma è tanta la rabbia per questa giovane donna stuprata, e il silenzio della Boldrini e di tutte le femministe (che hanno preferito accanirsi su di me), che non ci ho visto più - ha, quindi, scritto - ovvio che non era mia intenzione augurare il male a nessuno, con questo non cambio idea: auguro una castrazione chimica a tutti gli stupratori e la rabbia del popolo a tutti i complici del Pd".

Il Partito democratico ha subito stigmatizzato le parole del salviniano. "Siorini è un incosciente ad incitare alla violenza e alla rabbia, ma non mi stupisce: l'odio instillato quotidianamente da Matteo Salvini genera mostri - ha attaccato Titti Di Salvo, vicepresidente dei deputati dem - è arrivato il momento che il segretario federale della Lega Nord chieda scusa, alle donne e a tutti i cittadini, e smetta di diffondere paura, odio e violenza: i suoi interessi elettorali - conclude Di Salvo - rischiano di farci sprofondare nel sonno della ragione ed avere conseguenze tragiche". "È questa la 'cultura' politica della Lega di Salvini?", si chiede invece la senatrice piddì, Francesca Puglisi, presidente della commissione contro il femminicidio.

Il movimento Noi con Salvini ha subito preso le distanze da Siorini. "Non condividiamo nella maniera più assoluta termini e contenuti", ha messo in chiaro il coordinatore regionale Rossano Sasso annunciando contestualmente l'espulsione del politico.

"La battaglia contro l'invasione e contro le politiche scellerate in materia di immigrazione volute dal pd, la conduciamo da sempre con fermezza ma a nessuno dei nostri iscritti è consentito eccedere come ha fatto Siorini".

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