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Sugli insulti a Liliana Segre è "guerra" di numeri

Repubblica si difende e spiega che "la fonte è la stessa ma sono dati diversi" ma l’Osservatorio confermerebbe che nel documento citato dal quotidiano non è presente il dato dei 200 insulti al giorno

Sugli insulti a Liliana Segre è "guerra" di numeri

Liliana Segre e i messaggi di odio online, esplode il dibattito sui veri "numeri" degli insulti in rete rivolti alla senatrice a vita. Come già evidenziato da Termometro Politico e da Dagospia, Repubblica, anticipando i dati contenuti nel rapporto dell’osservatorio ha scritto che la Segre riceveva 200 insulti al giorno. Il rapporto pubblicato due giorni dopo dice però una cosa diversa; i dati si riferiscono al 2018, non al 2019. Gli episodi di antisemitismo sono 197 all’anno, non 200 al giorno. Si parla poi in generale: "Personaggi pubblici come Gad Lerner, Emanuele Fiano, Sandro Parenzo, Enrico Mentana e Liliana Segre sono spesso vittime di invettive antisemite, specie sui social" e non di Liliana Segre in particolare.

Repubblica non ci sta e si difende, con un nuovo articolo a firma di Piero Colaprico. Secondo quanto scrive il giornale fondato da Scalfari, "i 197 episodi di antisemitismo resi pubblici non hanno nulla a che vedere con quanto accade sul web, e dipendono da segnalazioni varie di singoli fatti, che vanno dallo sputo alla scritta sul muro". I nostri dati, si legge, "si riferiscono invece ai messaggi d'odio sui social network: 200 al giorno sono quelli verificati, e anzi potrebbero essere molti di più". Secondo Repubblica sarebbe lo stesso Centro di Documentazione Ebraica Contemparanea in un comunicato a confermare la tesi: "Questo numero [197 episodi l'anno, ndr] non ha alcuna relazione con il numero di commenti o espressioni di antisemitismo in rete, che è molto maggiore. L’Osservatorio antisemitismo", precisa il Cdec, "non è in grado di assegnare numeri ad ogni singolo commento antisemita che si legge in rete".

Ne nasce un vivave dibattito su Twitter, dove molti utenti mettono in discussione la ricostruzione del giornale. "Nessuna balla - ribadisce la pagina twitter del quotidiano - Repubblica non ha inventato nessuna emergenza. Stiamo parlando di dati diversi: da un lato gli atti di antisemitismo citati nel rapporto (197 in un anno) dall'altro i messaggi d'odio contro Segre. Che confermiamo: sono centinaia ogni giorno". "Scusate ma chi volete prendere in giro?" replica il deputato della Lega Claudio Borghi. "Siete voi stessi ad aver citato il rapporto dell'osservatorio antisemitismo come fonte del dato".

Sta di fatto che all'interno all’interno del rapporto non è scritto in chiaro il dato dei 200 insulti al giorno. Come scrive Open, l’Osservatorio conferma che nel documento citato da Repubblica non è presente il dato dei 200 insulti al giorno rivolti a Liliana Segre, "ma di essere in possesso di molteplici esempi di attacchi verso la sua persona precedenti all’istituzione della Commissione parlamentare". Solo il 28 ottobre 2019, qualche giorno dopo l’articolo di Repubblica, osserva Open, "nel sito dell’Osservatorio compare un pezzo in cui vengono citati i 200 insulti al giorno nei confronti della senatrice Segre". La fonte? Repubblica. Pertanto, scrive il giornale fondato da Enrico Mentana, "la diffusione della notizia dei presunti 200 insulti al giorno da parte di Repubblica ha generato non solo una call to action iniziale utile a rafforzare la figura simbolica della senatrice, ma "la mancanza di una prova concreta ha fornito un ulteriore impulso agli hater di scagliarsi contro di lei".

Morale della favola: Repubblica fa riferimento a un comunicato dell'Osservatorio che cita i 200 insulti al giorno che hanno come fonte la stessa Repubblica: ma nel rapporto questo dato non c'è e questo è oggettivo.

Sul fatto che questi messaggi d'odio antisemiti - anche fossero soltanto uno - siano intollerabili e ingiustificabili non c'è nemmeno bisogno di rimarcarlo.

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