Cronache

Super Mario sbarca sull'iPhone e sbanca in Borsa

Il gioco è sulla nuova edizione del telefonino e il titolo Nintendo fa segnare un +15 per cento

Super Mario sbarca sull'iPhone e sbanca in Borsa

«1up». È la vita «extra» di Nintendo. Il re dei giochi a 8bit sta vivendo una seconda giovinezza nel mondo dell'UltraHd soffiando sulla polvere dei vecchi videogiochi dimenticati in cantina e puntando tutto sulla generazione dei Peter Pan incalliti, cresciuti a pane e Sonic.

È bastato un accordo con Apple, l'arrivo di Super Mario su iOs e un lancio in grande stile durante l'evento di presentazione dei nuovi iPhone 7 feticcio di chi da piccolo sbavava davanti alle pubblicità del Game Boy . È bastato un idraulico italo-americano con baffi e cappello rosso d'ordinanza a far schizzare le azioni di Nintendo e a far guadagnare al colosso di videogame oltre il 15 per cento in Borsa a Tokyo.

È l'apice di una strategia che va avanti da mesi e che sta riportando la società giapponese al successo. Una strategia che punta sì ai ragazzini ancora veri fruitori di videogiochi e consolle ma che strizza l'occhio a chi ragazzino lo è stato e in un periodo in cui le aziende avevano individuato i più piccoli come le vere leve dei consumi nelle famiglie oltre che come i consumatori del futuro.

Così si assiste sempre più a un'operazione nostalgia che si rivolge a una generazione di trenta-quarantenni che non si considera ancora adulta, che ha un lavoro, ma non è ancora «sistemato», che ha un potere d'acquisto e nessuna voglia di crescere. Possono spendere e sono pronti a regalarsi quello che da piccoli probabilmente hanno solo sognato. Si rifugiano tra i ricordi d'infanzia, coccolati dalle aziende che li aiutano a restare bambini senza farli sentire infantile.

Ecco quindi il boom di Pokemon Go, ma giocato in giacca e cravatta e sul telefono da 800 euro. O, ancora meglio, sull'Apple Watch che d'ora in poi vibrerà quando viene incrociato un Pikachu o uno Squirtle, così da non farci sentire troppo idioti a camminare guardando fissi il display di uno smartphone ed «esaudire» il sogno di girare il mondo alla caccia degli animaletti creati nel 1996 dal gigante nipponico.

E non solo. Nintendo in questi mesi non si è limitata a portare su smartphone e tablet i suoi giochi più famosi, forte dell'acquisizione proprio nel 2016 della software house giapponese DeNA. Ha anche rispolverato il suo Nes (Nintendo Enterteinment System), la prima console a 8 bit lanciata nel 1983.

Tra le prime vere console casalinghe, da qualche mese è tornato in vendita in una versione identica al passato, ma più piccola e finalmente compatibile con le nuove tv Hd. Costa 59 euro e sarà in vendita dall'11 novembre, ma per i preordini è già tutto esaurito. Del resto chi vuol lasciarsi sfuggire la possibilità di giocare a Bubble Bobble, Donkey Kong, Pac-Man e The Legend of Zelda sulla smart tv nuova di pacca?

Magari prima della serata al cinema per guardare uno dei tanti remake dei film cult degli anni Ottanta e Novanta di cui Ghostbusters è solo l'ultimo esempio o prima di una maratona Ritorno al Futuro, per sognare ancora una volta di sfrecciare sugli hoverboard come Marty McFly.

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