Europa

Tajani ha scelto: "Mi candido. Fi farà un regalo a Silvio"

Il segretario capolista in tutte le circoscrizioni, Caterina Chinnici nelle Isole. "Se raggiungeremo il 10% alle Europee, alle Politiche arriveremo al 20%"

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Antonio Tajani è il primo big ad annunciare la candidatura alle elezioni europee. Il segretario di Forza Italia sarà capolista in tutte le circoscrizioni, tranne che nelle Isole, dove lascerà il posto a Caterina Chinnici, figlia del magistrato ucciso dalla mafia.

Al Consiglio nazionale azzurro a Roma il vicepremier e ministro degli Esteri scioglie la riserva con entusiasmo ed ottimismo. «Il voto dell'8 e 9 giugno sarà storico per l'Italia. Se raggiungeremo il 10% alle europee, alle politiche arriveremo al 20%. Quello per Fi è l'unico voto utile perché rappresenta il Ppe, forza maggioritaria in Europa, che esprimerà quasi certamente i presidenti di Parlamento e Commissione».

Una standing ovation accoglie l'annuncio.«Ritengo che sia giusto farlo per gli elettori, ma anche per tutti voi. Se un segretario di partito non ha il coraggio di mettersi in gioco, non è un buon segretario. Con tutte le forze mi impegnerò in questa sfida, senza mettere in secondo piano il ruolo di vicepresidente e ministro degli Esteri. Voglio mettere nell'agone elettorale 30 anni di impegno nelle istituzioni europee, da parlamentare, commissario, presidente dell'Europarlamento».

Tutti sono in giacca e cravatta, Tajani l'unico in golf girocollo blu, la scuola di Silvio Berlusconi è anche nei dettagli. E lui comincia sempre con un omaggio al fondatore, «la nostra guida sempre». Scorre il video elettorale, con le pagine su cui il Cavaliere scrisse le definizioni di Fi, a poche ore dalla morte. «Se a giugno avremo un buon risultato sarà il miglior regalo a Berlusconi un anno dopo la scomparsa», dice Tajani con gli occhi lucidi.

Quello che il nuovo leader guida è però un partito diverso, più allargato, più moderato, che privilegia i «per» ai «contro». Un partito più collegiale e il programma elettorale presentato da Alessandro Cattaneo viene approvato dal Consiglio nazionale. E più unito: «Per fortuna stiamo cancellando dalla nostra storia i litigi». Dice lo slogan sui manifesti: «Una forza rassicurante al centro dell'Europa». Tajani, con la sua esperienza internazionale e a Bruxelles conta su un risultato che rafforzerà il suo ruolo di vicepresidente del Ppe al tavolo delle trattative sul nuovo assetto dell'Europa.

Prevede «un grande successo» in Basilicata, dove è azzurro il candidato alla riconferma di governatore, Vito Bardi. «La dimostrazione del suo buon governo - dice Tajani - sta nelle molte liste che lo sostengono. I confini si allargano, il vero campo largo è il centrodestra». C'è un collegamento in diretta con il Consiglio nazionale di Noi Moderati e il leader Maurizio Lupi, che ha sottoscritto il patto per una lista unitaria a giugno, sulla base dei comuni valori del popolarismo europeo. Con il Sudtiroler Volkspartei altro accordo, come quello con sindaci e movimenti civici, da Scajola a Brugnaro a Baccini.

Tajani, alleato fedele nel centrodestra, assicura di puntare ai voti degli astensionisti e valorizza i ministri seduti in prima fila: Anna Maria Bernini per l'Università, Gilberto Pichetto Fratin per l'Ambiente, Paolo Zangrillo per la Pubblica amministrazione, Elisabetta Casellati per le Riforme. «È la coordinatrice in Basilicata, ieri era giù per la campagna elettorale, ora è qui e corre come una ragazzina. La sua riforma sul premierato non è contro il presidente della Repubblica, come dice la sinistra, darà al Paese stabilità politica e credibilità internazionale».

Della riforma sull'Autonomia cara alla Lega parla con accenti critici il presidente del Consiglio nazionale, Renato Schifani.

Il governatore della Sicilia cita l'altro presidente azzurro di regione, Roberto Occhiuto in Calabria: «Sono stati fatti passi avanti con il nostro intervento, rispetto al testo iniziale, ma non vorremmo si procedesse troppo veloci perché un alleato vuole sventolare la sua bandiera alle elezioni».

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