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"Tenetevi i clandestini e pensate al debito". Con l'Olanda è guerra a tutto campo

Scontro su Sea Watch e procedura di infrazione. Oggi la sfida nel calcio femminile

"Tenetevi i clandestini e pensate al debito". Con l'Olanda è guerra a tutto campo

Roma Scambio di infrazioni, senza esclusione di colpi. Italia e Olanda si affrontano a tutti i livelli, dal calcio al mare fino ai conti pubblici, in un duello che potrebbe avere come colonna sonora «Ollolanda», il tormentone web di Fabio Celenza nato proprio da un commento di Giorgia Meloni sulla Sea Watch e sulla nazione della quale l'imbarcazione della Ong batte bandiera.

Perché, nemmeno a dirlo, a tenere alta la tensione tra Roma e l'Aja è proprio la nave «arancione» che, una volta di più, ha violato il divieto di entrare nelle nostre acque territoriali stazionando al largo di Lampedusa.

Quanto è bastato a far perdere la pazienza non solo al ministro dell'interno Matteo Salvini ma pure al premier Giuseppe Conte, che arrivando a Osaka sotto la pioggia, due giorni fa, non aveva nascosto la «forte irritazione» italiana per il comportamento della nave olandese. E ieri gli sconfinamenti della Sea Watch sono stati al centro di un «lungo colloquio» tra il presidente del consiglio italiano e il suo omologo olandese, Mark Rutte, che in una pausa del G20 hanno provato a fare il punto sulla questione. Ma la distensione non sembra affatto dietro l'angolo, scorrendo le dichiarazioni di giornata, tra Salvini che da Genova affida a una cronista «in partenza per l'Olanda» un'ambasciata molto poco diplomatica («Vada dal premier a dire che se li prenda tutti lui», ha ringhiato riferendosi ai migranti a bordo dell'imbarcazione) e lo stesso Rutte che, guardacaso, ha scelto proprio questo momento per concedersi un'intervista a Bloomberg televisione nella quale ha pronosticato come inevitabile la procedura di infrazione per il Bel Paese: «L'Italia - ha detto il premier orange - non sta facendo nulla per stabilizzare le sue finanze, non vedo come possa sfuggire alle sanzioni sul debito. La Commissione europea deve intervenire per obbligare l'Italia ad agire sul bilancio».

Cambia il topic, insomma, ma gli screzi tra i due Paesi restano gli stessi e lo scontro non accenna a finire, tra le infrazioni della Sea Watch rimarcate da Salvini e i (cattivi) auspici olandesi incarnati da Rutte che evoca procedure di infrazioni contro di noi. Non aiuta a ristabilire il clima sereno nei rapporti con i Paesi Bassi nemmeno la stessa imbarcazione dell'Ong che, tramite la sua portavoce, fa sapere che l'Olanda, come altri Stati membri, era stata interpellata per chiedere di accogliere gli ospiti della nave, ma non si è mostrata «collaborativa». Alla fine, infatti, ad aprire le porte ai passeggeri della Sea Watch saranno Germania, Francia, Finlandia. Lussemburgo e Portogallo, che si sono offerti per il ricollocamento dei migranti una volta che saranno sbarcati.

Ovvio che, in questo quadro, hanno finito per attirare più attenzione che mai anche le 22 ragazze che oggi pomeriggio scenderanno in campo a Valenciennes, in Francia, per guadagnare le semifinali del mondiale di calcio femminile. Italia e Olanda si affrontano, e per una volta nemmeno il calcio è «solo» calcio. A chiarirlo, tanto per cambiare, è stato il ministro dell'Interno. «Vedrò la partita della nazionale femminile contro l'Olanda, mi sto assolutamente entusiasmando», ha detto Salvini a Un giorno da pecora, su Rai Radio1.

Spiegando che vincere, adesso, contro gli orange «è come andare all'Ikea dopo aver superato la Svezia per le Olimpiadi invernali».

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