Cronaca internazionale

Terroristi, bombe e attentati anti-occidentali. La Libia del Colonnello crocevia di misteri

Il regime di Tripoli ha appoggiato e nascosto miliziani di mezzo mondo Poi la rivolta ha tappato per sempre la bocca all'ex ufficiale golpista

Terroristi, bombe e attentati anti-occidentali. La Libia del Colonnello crocevia di  misteri

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Il «regno» quarantennale di Muamamr Gheddafi è zeppo di attentati, misteri, guerre con piste talvolta vere e altre solo presunte o false. Sicuramente è ridicolo pensare che il Colonnello, come ha detto l'ex presidente del Consiglio, Giuliano Amato per la strage di Ustica, potesse salire su un Mig 23 o addirittura farlo volare, dato che c'è posto solo per il pilota. E Gheddafi era un ex ufficiale dell'esercito nemmeno dell'aeronautica. Però i francesi, se non hanno fatto fuori il leader «numero 1» come lo chiamavano i suoi seguaci, nei cieli di Ustica, è molto probabile che l'abbiano eliminato nel 2011 quando è stato catturato vivo dai ribelli e poi ucciso a revolverate.

Gheddafi è stato divisivo e sorprendente fin dal colpo di stato del 1969 che ha rovesciato la monarchia di re Idris amico dell'Occidente. Il giovane tenente, poi diventato colonnello, si inventò ben presto la «terza via», in mezzo a capitalismo e comunismo con il libro Verde che mescolava panarabismo e socialdemocrazia.

Il primo, grosso, sanguinoso mistero, legato al regno di Gheddafi è la sparizione nel nulla di Musa al Sadr nel 1978, un pretone islamico leader degli sciiti in Libano. Probabilmente l'ha fatto fuori Gheddafi, ma lui ha sempre negato, come i finanziamenti al gruppo terrorista palestinese di Abu Nidal responsabile della strage di Fiumicino del 1985. Pur rendendo onore ai terroristi uccisi con le armi in pugno ha sempre sostenuto di non averli finanziati o armati. In realtà la Libia di Gheddafi era diventata negli anni ottanta un appoggio sicuro, se non rifugio, per terroristi di mezzo mondo, dai palestinesi di Settembre nero, all'Ira irlandese fino all'Armata rossa giapponese. Il Colonnello è stato accusato di essere il mandante di diversi attentati in Europa, ma non sempre sono salate fuori le prove.

Gheddafi è diventato il nemico numero uno degli americani, che nel 1986 bombardano Tripoli radendo al suolo Bab al Azizya, la sua roccaforte nella capitale. Il Colonnello scampa alla morte grazie ad una telefonata del presidente del Consiglio, Bettino Craxi. Piuttosto che ringraziare lancia due missili Scud verso Lampedusa, che esplodono in mare. La storiaccia peggiore è la bomba che fa esplodere un aereo di linea della Pan Am nei cieli di Lockerbie, in Scozia, uccidendo i 259 passeggeri e membri dell'equipaggio a bordo. Un agente libico viene condannato all'ergastolo da una corte scozzese e un altro assolto. Il tira e molla sull'estradizione si trascina per anni, ma con l'11 settembre Gheddafi cambia rotta. Il Gruppo jihadista libico, che si è addestrato in Afghanistan con Osama bin Laden ha pianificato un attentato per farlo fuori. Il presidente George Bush scongela i rapporti con Tripoli seguito dall'Italia e i francesi sembrano addirittura diventare amici di Gheddafi. L'allora ministro dell'Interno, Nicolas Sarkozy, lo incontra e secondo diverse testimonianze convince Gheddafi a finanziare la sua campagna presidenziale con 5 milioni di euro.

Il 20 ottobre 2011, dopo l'appoggio della Nato alla rivolta in Libia, una coppia di Rafale francesi bombarda la sua ultima colonna che cerca di fuggire da Sirte. Un gruppo di ribelli lo prende vivo e vuole portarlo a Misurata per un processo spettacolo. Però sopraggiunge un altro gruppo e uno dei nuovi arrivarti tira fuori la pistola sparando a Gheddafi a bruciapelo come se avesse una missione da compiere per tappargli la bocca per sempre.

La scorsa settimana l'ex presidente Sarkozy è stato rinviato a giudizio per i soldi di Gheddafi.

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