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IL TETTO GIARDINO Raccoglie l'acqua piovana per alimentare piante e colture

Un tetto fiorito, simbolo di riparo per chi ne ha più bisogno, poggiato su container di idee, pronte per essere esportate in tutto il mondo. È questo il concept del padiglione di Monaco che al termine dell'Expo 2015 diventerà la sede operativa della Croce Rossa in Burkina Faso. La struttura di 1.010 metri quadrati, progettata dall'architetto italiano Enrico Pollini è incentrata su tre temi: cooperazione, intesa come una migliore condivisione di ricchezze a livello internazionale, governance, per supportare ricerca e innovazione nella creazione di politiche e iniziative sostenibili e didattica, quale autentica e irrinunciabile risorsa per il futuro, in grado di sensibilizzare i cittadini. Il risultato è un edificio che pullula di solidarietà e innovazione, a partire dai 19 container utilizzati per le mura, per terminare con il tetto «giardino», in grado di raccogliere l'acqua piovana per alimentare piante e colture e fatto a forma di tenda, per richiamare la protezione e l'aiuto offerti da Monaco a numerosi Paesi del pianeta.

L'interno è un vero e proprio hangar di idee, concepite per essere «inviate» dove ce n'è più bisogno. L'area espositiva, realizzata dallo studio tedesco Facts and Fiction, si compone di dieci casse lignee da spedizione che affrontano, attraverso soluzioni concrete, argomenti ambientali come: le perle di Monaco e la coltura urbana, la gestione delle aree forestali, la pesca sostenibile e l'iniziativa «Mr Goodfish», le aree marine protette, il fenomeno dell'invasione delle meduse, l'acidificazione delle acque, gli otto «Millennium Development Goals», l'operazione «Save for a stove» in Burkina Faso, il progetto umanitario «Yak for life» in Mongolia, la malnutrizione in Madagascar. E propongono, infine, un pannello fotografico per lasciare agli ospiti il ricordo della visita al Principato di Monaco attraverso il padiglione.

Un padiglione che, proprio per la sua forte vocazione umanitaria, sarà smontato e rimontato, nel 2017, come centro della Croce Rossa, vicino a Ouagadougou, capitale del Burkina Faso e al futuro aeroporto internazionale. Sorgerà in un complesso di 6 ettari, costituito da alloggi, campi sportivi e fotovoltaici e il suo scopo principale sarà quello di fornire una formazione di primo soccorso, non soltanto a livello nazionale, ma anche a tutta la regione dell'Africa occidentale. Sarà insomma un tipico esempio di quell'«economia circolare» voluta da S.A.S. Principe Alberto II di Monaco e definita dal Ceo del Monaco Inter Expo e Commissario Generale Aggiunto del Padiglione del Principato di Monaco, Julien Cellario, come «disponibilità del Principato a far viaggiare ricchezze, mezzi e saperi verso i luoghi che più ne necessitano».

Attraverso Expo 2015 Monaco vuole poi dare anche una mano ai giovani, soprattutto agli artisti emergenti, calcando la scia del rilevante impegno che la Principessa Grace profuse in questo ambito. Ecco perché la Vip lounge ospita, ogni quindici giorni, differenti mostre d'arte, per la gran parte di ragazzi appena usciti dalla Scuola di Belle Arti di Monaco (tali Courentin Bouchadon, Yannick Cosso, Tina Alloncle e Laure Fissore). «Talenti promettenti che hanno soltanto bisogno di emergere e farsi conoscere - dichiara Julien Cellario- e che, grazie alla possibilità di presenziare all'Esposizione Universale, possono entrare in contatto con giornalisti, personalità istituzionali e, perché no, possibili compratori. Monaco vuole mettere così in evidenza un altro lato del proprio volto: quello artistico». Sotto il tetto della casa monegasca a Expo trovano accoglienza sia creativi in fase di affermazione che personaggi già affermati, come Albert Diato che fa parte della collezione del Principe Alberto II, Christian Bonavia, Barbara Sillari, Michel Aubery e Philippe Pastor, artista ufficiale del padiglione di Monaco, presente all'esterno della struttura con «Alberi Bruciati»: gruppo di sculture totem del disboscamento e dell'urgenza di proteggere il nostro habitat, in linea con la tematica di Expo. Infine, l'angolo della ristorazione che nel Principato non poteva non essere raffinato e di gran classe, seppure estremamente attento all'ambiente e al verde, persino nella foggia architettonica e nel design, con piante aromatiche e ceste di frutta e verdura fresca nei centrotavola, rimando all'orto-giardino del tetto. La gestione dell'area Bistro & Cafe è affidata alla società monegasca «Fairmont Monte Carlo» che come chef ha selezionato Philippe Joannès, con una lunga carriera di successi alle spalle e un'inossidata passione per zucchine, melanzane e pomodori regina, prodotti che gli ricordano l'amato Sud della Francia.

Del resto, nel rispetto della natura e nella salvaguardia delle energie che nutrono il pianeta, come recita il titolo di Expo, «non si cucina mai ciò che non è di stagione-afferma lo chef- non si possono mica mangiare fragole in inverno!».

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