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Tiziano Renzi archiviato per la Chil? Una mail "smentisce" i giudici

I pm di Genova avevano prosciolto Renzi senior per il fallimento della Chil srl, non essendoci stati più rapporti tra lui e il nuovo proprietario della società fondata dal padre dell'ex premier. Ma una mail scovata dalla Gdf fa pensare al contrario

Tiziano Renzi archiviato per la Chil? Una mail "smentisce" i giudici

Dopo la condanna in primo grado per fatture false a 1 anno e 9 mesi di reclusione insieme alla moglie Laura Bovoli, si addensano nuovi sospetti su Tiziano Renzi. Per il quotidiano La Verità, le Procure di Cuneo e Firenze stanno acquisendo nuovi elementi sulla vicenda che, nel novembre 2016, ha portato alla condanna di Gianfranco Massone a 2 anni e 2 mesi di carcere per bancarotta fraudolenta. L'accusa, per la quale Massone aveva chiesto con successo il patteggiamento, era legata al fallimento della Chil post srl, società fondata nel 1994 da Renzi senior e ceduta ufficialmente a Massone nel 2010. Nell'ambito della stessa vicenda, il padre dell'ex premier era stato indagato per concorso in bancarotta fraudolenta, prima di essere prosciolto dal Tribunale di Genova. Secondo il pm Marco Airoldi, titolare del fascicolo, dopo il 2010 Tiziano Renzi "non aveva intrattenuto rapporti con le società di Massone". Compresa ovviamente la Chil. Motivo che aveva spinto il gip Roberta Bossi ad accogliere la richiesta di proscioglimento.

I legami tra Renzi Sr. e Massone Jr.

Era il 30 luglio 2016. Da allora, però, molte cose sono cambiate, a partire dall'arresto (nel febbraio 2019) dei coniugi Renzi e di Mariano Massone, figlio di Gianfranco. Per i giudici, le attività di Tiziano e Mariano sarebbero legate da un filo comune. I due, negli anni, avrebbero continuato a fare affari insieme, tanto da finire coinvolti nella stessa inchiesta, partita nel 2017. I genitori di Matteo Renzi, con Massone Jr., erano stati iscritti nel registro degli indagati per la bancarotta di una coop fiorentina. A cui se ne erano aggiunte altre due, fino agli arresti scattati all'inizio di quest'anno. L'accusa è di avere provocato il fallimento delle tre cooperative collegate alla Eventi 6, la principale società della famiglia Renzi. Massone Jr. era vicepresidente di una delle tre coop.

La mail scoperta dalla Gdf

Per i pm di Genova, come detto all'inizio, Renzi Sr. non c'entrava più nulla con la Chil dal 2010. Ma una mail del 28 novembre 2017, recuperata dalla Gdf nel pc di Massone e destinata a Tiziano, fa pensare al contrario: "Non entro approfonditamente nella vicenda Chil post perché io posso capire quanto ti abbia fatto male - scriveva Massone Jr. - ma spero che tu sia ben consapevole che chi ha fatto fallire la Chil post, a Genova (purtroppo per me, meno male per te, ma sono contento così) non è mai stato nemmeno indagato e in questi anni mi hai ferito/umiliato/asfaltato/sminuzzato quando solo te lo sentivo nominare. E anche qui - precisava Massone - c'è poco da aggiungere, se non che in questa vicenda, ho solo evidenti e granitiche certezze, che spero per te rimangano solo mie".

L'informativa che getta ombre sui Renzi

L'indagato a cui fa riferimento Massone sarebbe Mirko Provenzano, a lungo collaboratore dei Renzi con la sua Direkta srl. Per il fallimento di questa azienda, Provenzano ha patteggiato 1 anno e 8 mesi di carcere, mentre Laura Bovoli è ancora imputata a Cuneo (per bancarotta fraudolenta e fatture false). Nel 2011, un anno dopo della cessione, da parte di Tiziano Renzi, della Chil a Massone Jr. (con il padre Gianfranco usato come prestanome), proprio la Chil aveva trasferito alla Direkta un ricco appalto per la distribuzione della posta non indirizzata per un valore di 500mila euro l'anno.

Come si legge in un'annotazione della Guardia di Finanza, depositata di recente dalla Procura di Firenze, i rapporti tra Provenzano - e la compagna Erika Conterno - e la Chil sarebbero stati mediati dai Renzi almeno fino al 2014. In particolare, spiega La Verità, nell'informativa della Gdf si legge che i coniugi Renzi avrebbero continuato a utilizzare i conti correnti e le risorse finanziarie della Chil anche dopo la cessione del capitale sociale a Massone Jr. Inoltre, per i finanzieri l'incasso di tre assegni (per un importo complessivo di 221mila euro) sarebbe stato concordato da Provenzano e Conterno direttamente con Tiziano Renzi, mentre un ulteriore assegno emesso dalla Direkta "è stato formalmente presentato all'incasso da Laura Bovoli". Senza contare che, sempre per gli investigatori, la madre dell'ex premier "ancora nell' anno 2014, sarebbe stata in possesso (quantomeno in parte) della contabilità e della documentazione bancaria della Chil post".

Ipotesi che, se provate in sede giudiziaria, metterebbero in discussione l'impianto in base al quale Renzi Sr.

è stato prosciolto nel 2016.

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