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Toninelli, frecciate a Salvini: "Ha fatto innervosire i taxi, non conosce dossier Firenze"

Lunga intervista del ministro dei Trasporti ad AdnKronos. "Io il ministro più a favore delle grandi opere della storia. Toti? Come orso Yoghi quando vede fondi pubblici"

Toninelli, frecciate a Salvini: "Ha fatto innervosire i taxi, non conosce dossier Firenze"

Tre frecciate a Salvini, una bordata a Toti e una definizione di sé che fa sorridere: "Sono il ministro delle Infrastrutture più a favore delle grandi opere della storia". Danilo Toninelli rilascia un'intervista all'agenzia AdnKronos destinata a far discutere.

Il ministro dei Trasporti comincia con il punto sulla Tav e dice no al referendum, a meno che la richiesta non arrivi dal popolo: "Per me basta l'analisi costi-benefici. I referendum non li chiedono i ministri, non li chiedono i governi ma i cittadini. Non ci opporremo mai se lo chiedono i cittadini". Prima puntura destinata al ministro dell'Interno Salvini, che aveva lanciato l'idea della consultazione popolare.

Con il leader della Lega le schermaglie proseguono su altri due fronti. Il primo è lo scontro tra taxi e Ncc, con Toninelli deciso a introdurre le regole che limitano l'azione dei Noleggio con conducente". "I tassisti, vedendo che Salvini ieri ha fatto visita agli Ncc, probabilmente si sono preoccupati..." spiega il ministro, commentando le proteste che ieri hanno bloccato Roma. "I tavoli con gli Ncc li ha fatti il sottosegretario Rixi", aggiunge, "che probabilmente non si è sentito con Salvini...".

L'altro tema caldo è l'aeroporto di Firenze-Peretola: il vicepremier leghista ha detto che bisogna fare la nuova pista, ma Toninelli replica: "Anche qui è in corso un'analisi costi benefici. Servono 150 milioni, con i denari dei cittadini la facciamo solo se serve. Sono tanti soldini, voglio vederci chiaro e penso che Salvini non conosca molto bene il dossier".

Anche dal punto di vista della competizione politica interna al governo, Toninelli manda un messaggio agli alleati: "La Lega cannibalizza il M5S? Dei sondaggi me ne frego, noi non siamo dei centometristi. Cinque anni di governo non sono fatti da tante gare di cento metri che ti tagliano le gambe. Noi siamo dei bravi maratoneti, quando arriveremo al traguardo della maratona, vediamo i risultati e tiriamo le somme".

Nella lunga intervista Toninelli torna anche sul crollo del ponte Morandi, "il momento più difficile". Il ministro ora è soddisfatto: "Siamo stati molto bravi: soldi giusti, poteri adeguati e strumenti giuridici sufficienti al commissario per la ricostruzione. A fine 2019 il ponte è in piedi, a inizio 2020 verrà inaugurato". Poi lo scontro con Toti, che ieri ha definito il ministro M5S come Dracula all'Avis sul fronte infrastrutture. "Accetto le sue divertenti provocazioni e rispondo allo stesso modo: penso che lui sia come l'orso Yoghi, quando nel cestino da picnic" il governatore ligure "vede soldi pubblici".

Infine una replica alla definizione di "ministro gaffeur" per i suoi frequenti scivoloni: "Qualche lapsus lo faccio ma credo che alla gente non gliene freghi nulla di una parola sbagliata, piuttosto interessa che, dopo 12 ore di lavoro, io abbia agito bene e onestamente per loro, mentre prima si prendevano mazzette.

Diciamolo chiaro, meglio le gaffe che le mazzette".

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