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Toti: "Non si possono estendere i diritti a danno dei più deboli"

Il governatore della Liguria, Giovanni Toti: "Non si possono estendere i diritti i qualcuno a danno dei diritti dei più deboli, che sono i bambini. Sulle adozioni, quindi, non sarò mai d'accordo"

Toti: "Non si possono estendere i diritti a danno dei più deboli"

È cominciato domenica sera, con un tutto esaurito (oltre 400 ospiti), il sesto meeting annuale dei lettori del Giornale nell'Hotel Mioni Pezzato di Abano Terme. Una settimana all'insegna del relax e del contatto diretto con i giornalisti e con diversi esponenti politici del centrodestra. A inaugurare la kermesse, ogni anno più affollata, è stato il direttore Alessandro Sallusti che nella prima serata condivisa con i nostri lettori ha intervistato Giovanni Toti, governatore della Liguria e membro del Coordinamento di Forza Italia. In una sala conferenze gremita, Toti e Sallusti hanno sviscerato diversi temi di politica e attualità, incalzati anche dai lettori con i quali hanno aperto un dibattito.

Dopo aver elogiato il cambio di passo del centrodestra, che ha saputo rinnovarsi esprimendo una nuova generazione di leader, come Matteo Salvini della Lega e Giorgia Meloni di Fratelli d'Italia, Toti si è soffermato sul rilancio della coalizione per battere Renzi sia alle prossime elezioni amministrative sia alle politiche.

"Sono molto ottimista anche se tutti mi guardano come un pazzo. Ero molto ottimista anche quando siamo sbarcati in Liguria a 45 giorni dal voto e abbiamo detto: vinciamo. E abbiamo vinto - ha ricordato -. La ricetta è molto semplice: riportare quel blocco di elettori moderati, con più anime, dal centro alla destra, alle urne perché in Italia quegli elettori, i nostri elettori sono sempre stati la maggioranza".

Il governatore ligure ha sottolineato che le tante vittorie politiche in questi ultimi vent'anni sono merito di Silvio Berlusconi, grazie soprattuto alla sua capacità di mettere insieme e far convivere "una coalizione molto larga che andava dall'anima cattolica all'anima leghista, dall'anima liberale a quella postfascista. Questo mondo non è ancora finito - ha ripetuto Toti - ma è ancora maggioranza nel Paese. È maggioranza se riusciamo mettere tutti insieme alle prossime amministrative ed è maggioranza anche a ottobre quando si voterà il referendum sulle riforme costituzionali volute da Renzi. Ma bisogna sempre trovare della buone ragioni per stare insieme perché anche le famiglie si dividono e per vincere bisogna trovare delle persone che rappresentino queste buone ragioni".

Forza Italia, dal canto suo, "deve recuperare quel senso di essere partito, cioè il rapporto con la borghesia e col mondo produttivo e trasmettere quel sentimento dell'Italia che produce e della meritocrazia". Alla domanda su come intenda muoversi Berlusconi, Toti ha risposto con una battuta che rispecchia però lo spirito del fondatore di Forza Italia. "Berlusconi è indistruttibile. Se fosse successo a qualcun altro quello che è successo a lui sarebbe finito al tappeto. Nonostante tutti i tentativi di abbatterlo e delegittimarlo, rendendolo anche ineleggibile, è ancora in campo - ha spiegato -. Credo che Berlusconi oggi stia lavorando su quali geometrie debba avere il centrodestra nel futuro di questo Paese. Finché è in vita non ha intenzione di mollare il campo all'avversario politico che combattuto per tutta la vita".

Molto spazio, nel dibattito finale con lettori, è stato dedicato alla proposta di legge Cirinnà sulle unioni civili, tema etico che non trova un centrodestra monolitico. Toti ha dato una risposta molto chiara, facendo emergere il suo pensiero liberale. "Credo che il ddl Cirinnà sia una forzatura. Il giusto equilibrio è l'estensione dei diritti per tutti. Questo va garantito in un Paese dove tutti pagano equamente le tasse e contribuiscono alla vita pubblica. Ma non si possono estendere i diritti i qualcuno a danno dei diritti dei più deboli, che sono i bambini.

Sulle adozioni, quindi, non sarò mai d'accordo".

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