Politica estera

Trump sbanca ancora. La nomination è vicina

Il tycoon trionfa pure in Idaho, Missouri e Michigan con percentuali bulgare. E domani il "super Tuesday"

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Donald Trump si presenta al Super Tuesday con un'altra tripletta di successi ed è pronto a mettere definitivamente al tappeto la rivale Nikki Haley con una vittoria a valanga.

L'ex presidente degli Stati Uniti ha vinto i caucus in Idaho, quelli in Missouri (con uno schiacciante 90 per cento di voti) e la convention repubblicana in Michigan, dopo aver trionfato alle primarie dello stato martedì scorso. Finora il tycoon ha vinto con un enorme vantaggio tutte le tappe delle primarie del Grand Old Party e si appresta a sbancare anche domani, quando voteranno 16 stati Usa, con in palio oltre un terzo dei delegati totali. Forse la matematica non gli consegnerà ufficialmente la nomination (cosa che comunque potrebbe accadere nel giro di un paio di settimane), ma di fatto verrà incoronato dal partito e dagli elettori. Anche perché gli esperti sono convinti che in caso si confermino le previsioni della vigilia, l'ex ambasciatrice all'Onu dovrebbe finalmente decidere di abbandonare la corsa. «Siamo lanciati come un razzo verso la nomination repubblicana, abbiamo ottenuto numeri incredibili», ha esultato sabato Trump durante un comizio a Richmond, in Virginia, elencando le sue vittorie dall'Iowa al New Hampshire, passando per Nevada e South Carolina: «Sembra che stiamo vincendo quasi il 100 per cento sia in Missouri che in Michigan, è pazzesco. Ed è un grande onore».

Haley da parte sua aveva promesso di rimanere in corsa almeno fino al Super Tuesday, e continua a esortare il Gop ad abbandonare l'ex presidente. The Donald, invece, guarda già a novembre, e anche su questo fronte incassa un'altra ottima notizia da un sondaggio di New York Times e Siena College, secondo cui a otto mesi dal voto per la Casa Bianca, può contare sul 48 per cento di sostegno degli elettori registrati, contro il 43 di Joe Biden. Quasi la metà degli americani ritengono che le politiche dell'attuale presidente Usa li abbiano danneggiati, la maggioranza pensa che l'economia versi in pessime condizioni, solo un elettore su quattro ritiene che il Paese si stia muovendo nella giusta direzione, e la percentuale di coloro che disapprovano fortemente il modo in cui Biden ha gestito il suo incarico ha raggiunto il 47 (la più alta in un sondaggio del New York Times dall'inizio del suo mandato). Una rilevazione impietosa che invia una serie di segnali allarmanti al partito democratico e al suo leader. Cala infatti il supporto tra donne, afroamericani e ispanici, tradizionalmente sostenitori dei dem. Ma soprattutto il 61 per cento degli intervistati ritiene che Biden sia «semplicemente troppo vecchio» per essere un presidente efficace. Il comandante in capo non riesce a unire attorno a sé elettori e partito, laddove il rivale Trump ha una quasi totale presa sui repubblicani, con il 97 per cento di coloro che lo hanno votato quattro anni fa pronti a sostenerlo di nuovo, e il 10 di chi aveva scritto il nome di Biden pronto a scegliere il tycoon.

Il divario di partecipazione tra i due partiti emerge ripetutamente nel sondaggio: solo il 23 per cento degli elettori democratici alle primarie ha dichiarato di essere entusiasta di Biden, la metà della quota di repubblicani che ha affermato lo stesso di Trump.

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