Cronaca locale

Tutti arrestati i migranti della rivolta di Milano. "Sono ancora pericolosi"

Centro di accoglienza a fuoco con sassaiola Il pm: "Fatto grave". Spacciatori tra i fermati

Tutti arrestati i migranti della rivolta di Milano. "Sono ancora pericolosi"

Milano - Arresti convalidati e custodia cautelare in carcere per i sette stranieri che sono stati fermati dopo la rivolta nel Cas di via Aquila a Milano. Ieri mattina al processo per direttissima il giudice Teresa Ferrari da Passano ha accolto le richieste della Procura che ha parlato di «fatto molto grave». I migranti sono accusati di resistenza aggravata, lesioni e danneggiamento in concorso. Sono gambiani, ivoriani, maliani e senegalesi di età compresa tra i 20 e i 27 anni, ospiti del Centro di accoglienza straordinaria per richiedenti asilo della periferia est della città. Torneranno in aula per il processo, assistiti dall'avvocato Luca Orunesu, il prossimo 13 agosto.

Tra i fermati c'è il giovane accusato di aver lanciato un mattone contro i vigili del fuoco, intervenuti per spegnere un incendio scoppiato nel centro. I pompieri non sono stati colpiti, il mattone ha raggiunto il loro mezzo. Uno dei vigili e alcuni richiedenti asilo hanno riferito che a lanciare l'oggetto è stato «il ragazzo con la maglietta da basket rossa con il numero 32». È un gambiano di 20 anni. Insieme a lui sono finiti in Questura nella serata di domenica altri sei partecipanti alla rivolta. Ma il gruppo delle persone che hanno aggredito le forze dell'ordine sarebbe stato più numeroso. Due poliziotti del Commissariato Lambrate, equipaggio della prima Volante intervenuta, sono finiti in ospedale con 14 giorni di prognosi. Secondo quanto riferisce il Sap, Sindacato autonomo di polizia, hanno riportato una frattura a un dito e una distorsione a una mano.

La dinamica ricostruita dalla polizia racconta di un incendio scoppiato nelle camerate sembra a causa di un cortocircuito a un impianto elettrico mal tenuto. Uno degli stranieri è rimasto intrappolato in una stanza e alcuni compagni hanno cercato di aiutarlo. È poi stato salvato dai vigili del fuoco. Molti migranti erano impauriti, urlavano «correte, aiutateci», come spiega il rapporto degli agenti. Altri hanno iniziato a protestare contro le forze dell'ordine a loro dire arrivate «in ritardo». Quando la polizia ha caricato in auto il 20enne che aveva lanciato il mattone, una cinquantina di ospiti ha accerchiato la Volante ed è scattata l'aggressione. Otto migranti sono rimasti intossicati e sono stati trasportati in ospedale, uno in codice giallo e gli altri in codice verde. Dopo i disordini circa 30 persone sono state medicate sul posto, cinquanta sono state trasferite in un altro centro. I giovani arrestati sono tutti incensurati. Solo uno di loro ha un precedente di polizia per spaccio. Si troverebbero in Italia da 2-3 anni. In aula hanno negato di aver preso parte alla rivolta e di aver lanciato oggetti, qualcuno ha detto che stava dormendo, altri che non si sono accorti di nulla. Il giudice ha deciso per il carcere sulla base del pericolo di reiterazione del reato. «Il paradosso è che per ognuno di questi ospiti gli italiani spendono 25,50 euro al giorno - attacca l'assessore regionale alla Sicurezza Riccardo De Corato -.

Da chi vengono monitorati questi luoghi?».

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