Politica

Urla, spintoni e pugni. Alta tensione in Campidoglio

Tutti contro tutti all'assemblea comunale. L'M5S occupa l'aula

Urla, spintoni e pugni. Alta tensione in Campidoglio

Roma - Alta tensione in Campidoglio. Nell'aula comunale, nel giorno dell'elezione della nuova presidente del consiglio capitolino - Valeria Baglio che sostituisce l'indagato Mirko Coratti - scoppia il caos capitale. Urla, spintoni, risse tra sostenitori dei diversi partiti - in particolare tra grillini e «salviniani» - lo slogan «Fuori la mafia dallo Stato» che risuona tra i banchi dell'opposizione, ma anche «dimissioni, dimissioni» rivolto verso Ignazio Marino. Alla fine si arriva alle mani, volano calci, schiaffi, pugni e alcuni vigili urbani sono costretti a intervenire allontanando i facinorosi.

Il clima è da tutti contro tutti. Un redde rationem che lascia presagire una navigazione travagliata per la giunta Pd-Sel, decisa a respingere ogni ipotesi di ritorno alle urne, nonostante la presenza di diversi indagati, sia tra i membri dell'esecutivo capitolino che tra i consiglieri comunali. Una linea di auto-conservazione e sopravvivenza sposata anche dal nuovo commissario del Pd romano Matteo Orfini nell'incontro con i consiglieri comunali: si va avanti, nessun ritorno alle urne, tutti con Ignazio Marino, il messaggio.

L'opposizione, invece, serra i ranghi. Forza Italia e Lista Marchini dichiarano di considerare conclusa la consiliatura e disertano il consiglio comunale. Non si presentano neppure gli esponenti del Nuovo centrodestra e Fratelli d'Italia. «È tempo di sciogliere l'assemblea comunale e ridare democraticamente la parola al popolo sovrano» dice Alfio Marchini. I grillini, invece, alzano i decibel della protesta, chiamando a raccolti i propri sostenitori sulla piazza, con il supporto dei deputati Alessandro Di Battista e Roberta Lombardi: occupata parte dell'aula Giulio Cesare con un sit-in di protesta.

Sullo sfondo l'attività amministrativa continua in un clima quasi surreale.

Dopo che il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti ha congelato tutte le gare e ha disposto una indagine interna sugli appalti, anche il Comune di Roma si è mosso nella stessa direzione, con l'Assessore all'Ambiente, Estella Marino, che ha annunciato «in via di autotutela il fermo delle gare in corso per i servizi del verde».

Commenti