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Unioni civili, Ncd minaccia Renzi: ​"Da oggi liberi sul no alla fiducia"

Solo ora Ncd scopre che il Pd di Renzi non mantiene i patti. Con una forzatura senza precedenti i dem portano in Aula le unioni civili. Scoppia il putiferio. giovanardi e la Roccella minacciano: "Liberi sul no alla fiducia". Ma Alfano tace

Unioni civili, Ncd minaccia Renzi: ​"Da oggi liberi sul no alla fiducia"

Le unioni civili approdano in Aula. Il Pd incardina il ddl Cirinnà-bis al Senato prima della sessione di bilancio con un blitz d'immagine che rischia di spezzare l'alleanza con il Nuovo centrodestra di Angelino Alfano. Il testo è stato, infatti, solo incardinato congelando, di fatto, l'esame in attesa della sessione di bilancio e con un ok finale che, a questo punto, potrebbe registrarsi all’inizio del 2016. Un’accelerazione light, insomma, quella del Pd, ottenuta con la sponda dei Cinque Stelle e nonostante la trincea issata sin da ieri dagli alleati centristi. Alleati che, alla luce del nuovo calendario, preparano le barricate.

La seduta di Palazzo Madama dedicata inizia con la richiesta di verifica del numero legale da parte del senatore centrista Carlo Giovanardi. Numero legale che risulta puntualmente mancante obbligando alla sospensione della seduta. Una volta ripresa tocca al presidente della commissione Giustizia Francesco Nitto Palma a leggere la sua relazione "tecnica" sui lavori della commissione in merito all'iter dei ddl nelle complessive settanta sedute dedicate alle unioni civili. Non mancano le proteste. Giovanardi bolla come "inusitata e senza precedenti" la scelta della conferenza dei capigruppo di procedere all'esame del ddl quando in commissione non è stato rispettato il termine di due mesi per la discussione dello specifico testo. "Così si cancellano la Costituzione e il Regolamento del Senato". Sulla stessa linea il forzista Lucio Malan che ricorda: "In commissione c’è stata solo la relazione della prima firmataria e non c’è stata una discussione. Se questo è il modo di applicare la Costituzione e il Regolamento - conclude - c’è poco da stare allegri".

Le unioni civili danno vita a una maggioranza pressoché inedita essendo formata da Pd, Cinque Stelle, Ala e Sel. Il Nuovo centrodestra non la prende bene. E mette a tema la possibilità di rompere il patto di maggioranza con Matteo Renzi. "Fin da ora ci sentiamo liberi di non votare la fiducia al governo, quando sarà richiesta - mettono in chiaro Eugenia Roccella e Carlo Giovanardi - se il Pd decide di ignorare i propri alleati, deve essere pronto ad accettarne le conseguenze". Secondo gli esponenti di Ncd il nuovo testo Cirinnà "introduce una forma simil matrimoniale fra persone dello stesso sesso" e, con la stepchild adoption, "apre la porta all’utero in affitto". Una posizione che riavvicina gli uomini di Alfano a Forza Italia e Lega Nord. "La volontà del Pd di imporre, con l’aiuto di Sel e Cinque Stelle, una legge tutta orientata alla genitorialità omosessuale divide la nazione più ancora che il parlamento - tuona Maurizio Sacconi - e questo il macigno divisivo che accompagnerà l’iter parlamentare". Gli fa eco pure Matteo Salvini: "Quando anche solo lontanamente si parla di adozioni gay io faccio le barricate".

Renzi e Alfano sono avvisati.

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