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Verso l'affido condiviso. Lega: "Bimbi devono crescere con mamma e papà"

Nel disegno di legge la mediazione familiare è concepita come obbligatoria per coppie con figli, ci sarà la possibilità di affido condiviso con tempi paritari. Malumori tra i 5 Stelle. Proteste sul web contro i grillini

Verso l'affido condiviso. Lega: "Bimbi devono crescere con mamma e papà"

Nella mattinata del primo agosto è stato sottoscritto il disegno di legge sulla riforma dell'affido condiviso.

Il DdL, lo strumento che a norma degli articoli 72 e 87 della Costituzione permette di concepire atti normativi per introdurli all’interno del nostro ordinamento, dopo l’approvazione delle Camere, è stato fortemente voluto dal Vice Presidente del Consiglio e Ministro degli Interni Matteo Salvini e risulta previsto dal contratto di governo della coalizione Lega-Cinque Stelle.

"Dopo il lungo lavoro di ascolto delle associazioni di famiglie separate, dopo aver coinvolto i professionisti che si occupano di famiglia e dopo aver lavorato sul testo per trovare una formulazione il più possibile equilibrata", ha dichiarato attraverso un comunicato stampa il senatore leghista Simone Pillon (che è il capogruppo della Lega di Salvini presso la commissione giustizia), "il disegno di legge sottoscritto vuole essere un umile e perfettibile telaio, con precise linee di fondo, sul quale contiamo di ricamare insieme a voi una riforma che sia capace di dare risposte semplici ed efficaci alle migliaia e migliaia di bambini coinvolti nella conflittualità familiare. I bambini hanno diritto di crescere con la mamma e col papà anche se separati o divorziati. La bigenitorialità è diritto dei figli. I genitori sono per sempre".

I punti fondamentali del disegno di legge sulla riforma dell'affido condiviso riguardano la mediazione familiare concepita come obbligatoria per coppie con figli, la possibilità di affido condiviso con tempi previsti paritari, il mantenimento diretto dei figli minori, i provvedimenti di contrasto ad ogni forma di alienazione o estraniazione dei minori. Nei prossimi giorni sarà pubblicato il testo completo del disegno di legge sul sito del Senato, mentre a settembre cominceranno le audizioni e verranno raccolti gli emendamenti.

"Daremo ascolto a tutte le realtà rappresentative che, animate da buona volontà, vorranno collaborare con lealtà e trasparenza al piano genitoriale", ha detto il senatore del Carroccio, uno dei pro-life cattolici eletti con il partito di Salvini.

Qualche malumore, nonostante il tema sia previsto dal programma di governo, è stato evidenziato tramite delle resistenze messe in atto dal Movimento 5 Stelle, in particolare sul numero minimo di giorni (originariamente 12, incrementabile a 15) di frequentazione della prole per ogni genitore.

Se la legge numero 54 del 2006 lascia al giudice incaricato la discrezionalità per la definizione della frequentazione, il DdL andrebbe a correggere "affidi condivisi e paritari" che di tale non avevano nulla perché in sostanza erano esclusivi, nel senso che nel 95% dei casi si privilegiava la mamma, privando della figura paterna i minorenni.

Per sollecitare il Movimento 5 Stelle e, in particolare il Ministro della Giustizia Bonafede, il capo politico del Movimento 5 Stelle Di Maio e ai capigruppo di Camera e Senato del Movimento 5 Stelle Colletti e Patuanelli, sul web è stata lanciata l’iniziativa di una lettera indirizzata proprio ai parlamentari appena indicati ai quali si chiede di rispettare il contratto in merito al DdL Pillon.

Nella lettera

com/2018/08/01/ultimora-ddl-pillon-gia-in-pericolo-e-ora-di-muoversi-ora-e-tutti/" data-ga4-click-event-target="external" target="_blank" rel="noopener">proposta si legge che preservare la discrezionalità del giudice "oltre a snaturare una riforma attesa e palesemente conforme a giustizia, equità e alle richieste comunitarie, è una palese violazione dei contenuti del contratto di Governo" e si invita a "farsi sordi alle voci pressanti di cinici portatori di interessi impropri o personalismi, e dunque di interrompere ogni e qualsiasi tentativo di eliminare o snaturare i punti salienti della riforma proposta dal Senatore Pillon".

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