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Una riunione lampo sulla Tav Di Maio diserta Palazzo Chigi

L'esecutivo alla prova del nodo Tav dopo le elezioni in Abruzzo che fanno traballare l'alleanza. E il grillino resta al Mise

Una riunione lampo sulla Tav Di Maio diserta Palazzo Chigi

A Palazzo Chigi si è tenuto un vertice-lampo di poco meno di un'ora dopo quello rimandato ieri sera dal governo. Al centro il dossier sulla Tav e l'analisi costi-benefici depositato nelle scorse ore. Ma l'esecutivo deve fare il punto sulla maggioranza alla luce delle elezioni in Abruzzo con la schiacciante vittoria del centrodestra unito e il flop dei Cinque Stelle.

Un vertice che si apre con un "giallo": il vicepremier Luigi Di Maio ha deciso di non partecipare e di restare al Ministero dello Sviluppo Economico, ma avrebbe delegato al suo posto il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Riccardo Fraccaro. Ci sarà lui, quindi, a rappresentare i Cinque Stelle - da sempre contrari alla realizzazione della Torino-Lione -, oltre al premier Giuseppe Conte, il vice premier Matteo Salvini, i ministri Enzo Moavero Milanesi e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti.

"Parliamo di tutto, parliamo di Italia, di tutto quello che serve all'Italia", ha detto Matteo Salvini all'agenzia Adnkronos arrivando nella sede del governo, "Io le riunioni le commento dopo averle fatte, non sono un veggente.

La Tav? Il testo non l'ho ancora letto, spero di poterlo fare oggi".

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