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Volpi, presidente del Copasir: "Ecco cosa chiederò a Conte"

Il presidente leghista del Copasir Raffaele Volpi verificherà se gli 007 italiani sono stati usati per svolgere compiti "politici" durante la visita di William Barr in Italia

Volpi, presidente del Copasir: "Ecco cosa chiederò a Conte"

Esperto di geopolitica, fedelissimo di Giancarlo Giorgetti e "salviniano" doc: parliamo del leghista Raffaele Volpi, ex sottosegretario alla Difesa del governo gialloverde da poco eletto a presidente del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica (Copasir). Nato a Pavia il 27 febbraio del 1960, riporta l'Agi, Volpi vive da anni nel Bresciano, a Palazzolo sull'Oglio. Diplomato all'istituto tecnico per geometri nel 1979, tra le diverse attività svolte in campo politico, ha ricoperto l'incarico di consigliere comunale a Capriolo (Brescia). Nel 2008 la sua prima elezione in Parlamento, alla Camera dei deputati, nelle file della Lega Nord. Durante la legislatura è stato componente della I commissione Affari Costituzionali nonché della giunta per il regolamento e dell'osservatorio dei deputati sui fenomeni di xenofobia e razzismo.

Eletto a presidente del Copasir grazie all'accordo con il centrodestra, in un'intervista a Libero Volpi promette di fare luce su due vicende scottanti: la doppia visita del ministro della giustizia Usa William Barr e del Procuratore John Durham in Italia e la nascista del governo giallo-rosso. Perché il sospetto in casa leghista è che "Giuseppi" Conte, per ottenere un appoggio dall'America al suo nuovo governo, sia stato particolarmente accomodante con i funzionari dell'amministrazione Trump. "Presiedo un organo di garanzia istituzionale: dobbiamo semplicemente appurare cosa è successo tra i nostri servizi segreti e quelli americani nei giorni di agosto in cui il ministro della Giustizia Usa, William Barr, autorizzato da Conte, ha incontrato i nostri 007" spiega Volpi. Il neo-presidente del Copasir spiega però che non è improprio che i nostri Servizi parlino con quelli di Paesi alleati, perché l'attività di intelligence è relazione. "Quello che cercheremo di verificare - osserva - è se è stato varcato il discrimine tra livello tecnico e politico, perché gli 007 non possono essere usati per svolgere compiti politici".

Incalzato sulla visita di William Barr, il presidente del Copasir spiega di non essere un "complottista" e che i nostri servizi sono professionisti serissimi e di alto livello: "Del caso Barr - afferma - si sta facendo un gran polverone perché la sua visita è avvenuta in concomitanza con i giorni caldi della crisi di governo, il cui evolversi ha avuto chiare anomalie politiche, ma non mi immagino chissà che cosa. Il guaio è che in Italia tutto diventa centrale e riconducibile a tensioni politiche". E allora come giustificare quel tweet del Presidente Usa Donald Trump in favore di "Giuseppi", che sembrava una sorta di endorsement? "Io non ho la minima idea del perché il presidente Usa abbia fatto quell' endorsement. Trump è un politico insolito, credo che a volte abbia delle uscite spontanee e dica semplicemente quel che gli passa per la testa". Inoltre, fatta eccezione per la Gran Bretagna, sottolinea, "l'Italia in questo momento è il Paese europeo al quale gli Usa sono più vicini. Non dipende dal governo, ma dal nostro ruolo nel Mediterraneo e in Europa, dai cattivi rapporti di Trump con la Germania e dalle ambizioni di Macron di mettersi alla guida di un nuovo esercito europeo".

Giuseppe Conte è avvertito: ora la Lega ha l'asso nella manica per pretendere e fare chiarezza sulla vicenda "Spygate" che ha investito in pieno il nostro governo.

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