Politica

Voto, tira aria di rimonta

Da Milano a Roma, centrodestra in risalita. Alfano in crisi sulla prescrizione. E Renzi ha paura

Voto, tira aria di rimonta

Manca una settimana al voto, un voto che non riguarda solo i Comuni chiamati alle urne ma l'intero assetto della politica italiana. A chi in queste ore mi chiede - pensando erroneamente che i giornalisti abbiano la sfera di cristallo - come andrà a finire, la risposta è una sola ed è sempre la stessa: dipende da te. Dipende se andrai alle urne, dipende da che scelta farai. Smettiamola, insomma, di pensare che la politica si dipani a prescindere dalla nostra volontà e che tutto sia inutile.

È vero che il Parlamento è zeppo di eletti che hanno tradito il mandato, ma è anche vero che ci sono stati il 1994, il 2001, il 2008. Cioè anni in cui la forza della volontà degli elettori ha sovvertito pronostici spacciati per certezze e battuto giochi di palazzo. Potrei sbagliarmi - spero di no - ma quest'anno nell'aria c'è qualche cosa di simile. Prendiamo Milano. Fino a pochi mesi fa Sala sembrava per la sinistra un candidato imbattibile. Poi è arrivato Parisi e il vento è cambiato. Pubblicare sondaggi a una settimana dal voto è vietato, ma quello che posso dire è che, avendoci parlato, il candidato del centrodestra è di ottimo umore, al contrario di quello del suo rivale e di quello del di lui padrino Matteo Renzi.

Ma c'è di più. Ai telespettatori più attenti non sarà sfuggito lo stato di forma con cui Silvio Berlusconi si è presentato giovedì sera nello studio di Virus, il talk show di Nicola Porro. Dettagli, dirà qualcuno. Possibile, ma conoscendo un po' il presidente immagino che sia dovuto anche al fatto che non sta fiutando brutta aria neppure a Roma per Marchini e a Napoli per Lettieri. Sensazioni, certo, che però smentiscono lo stato di sconforto e depressione in cui sembravano caduti i politici e parte degli elettori del centrodestra.
Restano ancora sette giorni per scrollarsi di dosso del tutto la delusione, a volte la rabbia, giustamente accumulata nel vedere liti, pasticci e disimpegni di persone alle quali avevamo affidato il mandato di rappresentarci e che non si sono dimostrate all'altezza. Ma se fosse che non è finita, che dalle elezioni dei sindaci possa nascere un nuovo centrodestra degno di questo nome? I presupposti ci sono, le persone in campo anche.

Tocca a noi decidere, abbiamo una settimana di tempo.

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