Politica estera

Xi-Biden, cenni d'intesa. "No a una guerra fredda"

Faccia a faccia tra i leader. Tra i temi caldi, possibili cooperazioni e un patto sulla leale concorrenza

Xi-Biden, cenni d'intesa. "No a una guerra fredda"

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Tentativi di disgelo tra Usa e Cina. L'atteso faccia a faccia tra Joe Biden e Xi Jinping si terrà mercoledì a margine del vertice Apec a San Francisco, in California, e pur se è improbabile che porti ad una svolta nei rapporti, rappresenta comunque un segnale positivo tra le due potenze in un momento di estrema crisi globale. Gli Stati Uniti arrivano all'incontro - il primo da un anno tra il presidente americano e il collega cinese, dopo quello al G20 di Bali - con «aspettative realistiche», e l'obiettivo è «gestire la competizione e ridurre i rischi di un conflitto», spiegano funzionari della Casa Bianca. «Con la Cina - mettono in evidenza - siamo in concorrenza, ma nessuna Guerra Fredda. Vogliamo creare il quadro per gestire con successo un rapporto complicato».

Biden e Xi parleranno delle «relazioni bilaterali fra i due Paesi, dell'importanza di mantenere aperte le linee di comunicazione, di temi regionali e globali», ha sottolineato la portavoce di Pennsylvania Avenue Karine Jean-Pierre. «Facendo leva sull'incontro del novembre 2022 in Indonesia - ha aggiunto - discuteranno anche di come Washington e Pechino possano continuare a gestire in modo responsabile la concorrenza e lavorare insieme nelle aree in cui gli interessi sono allineati, soprattutto sulle sfide transnazionali che hanno effetto sulla comunità internazionale». L'elenco delle questioni sul tavolo è lungo, dal ripristino della comunicazione militare tra i due Paesi, obiettivo cruciale per Biden, ad aree di potenziale cooperazione come il cambiamento climatico e la lotta al traffico di stupefacenti, passando per i conflitti in Ucraina e Medio Oriente. E poi ci sono dossier caldi, in particolare i diritti umani e l'escalation militare nel Mar Cinese Meridionale e intorno a Taiwan. Il bilaterale è in preparazione da mesi, e numerosi membri dell'amministrazione Biden si sono recati a Pechino, tra cui il segretario di Stato Antony Blinken, il segretario al Tesoro Janet Yellen e il segretario al Commercio Gina Raimondo. Nonostante un rapporto personale profondo e apparentemente buono tra i due leader, coltivato durante il loro mandato come vice presidenti, le relazioni Usa-Cina sono arrivate al livello più basso degli ultimi decenni.

E se dopo Bali le due parti sembravano sulla buona strada per avviare colloqui più regolari, l'episodio del sospetto pallone spia cinese ha fatto naufragare le speranze di normalizzare i legami. A mettere a dura prova le relazioni sono stati anche i nuovi limiti imposti da Washington alla tecnologia avanzata esportata in Cina in nome della protezione della sicurezza nazionale americana. Inoltre, gli Usa hanno esercitato pressioni affinché il Dragone svolga un ruolo più costruttivo sia nel conflitto Israele-Hamas che in quello Russia-Ucraina.

«In questo momento nessuna delle due potenze si aspetta di ripristinare in modo significativo le relazioni - ha spiegato Bonny Lin, direttore del China Power Project e membro del Center for Strategic and International Studies - Piuttosto, l'incontro riguarderà la gestione e la stabilizzazione delle relazioni bilaterali, il miglioramento della comunicazione e la riduzione delle incomprensioni prima che si verifichino».

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