Politica

La zampata del Senatùr contro Salvini: "Vuole fare il premier ma non ce la farà mai"

Bossi: "Togliere il Nord dalla Lega? Una stron...". Il segretario: "Parlo coi fatti"

La zampata del Senatùr contro Salvini: "Vuole fare il premier ma non ce la farà mai"

Roma Lite a distanza tra il vecchio leone Umberto Bossi e l'erede «infedele» Matteo Salvini. Ancora una volta a scatenare l'ira del fondatore della Lega Nord sono le scelte politiche dell'attuale leader che secondo Bossi hanno dirottato il cammino del Carroccio verso un sentiero accidentato, lungo il quale si rischia di andare a sbattere. Anche perché, e su questo punto Bossi è molto chiaro, Salvini non ha il profilo giusto per candidarsi a Palazzo Chigi. Il duello a distanza si consuma su un quotidiano on line, Luinonotizie. Ad attaccare per primo è Bossi con un linguaggio molto diretto. Il Senatùr prima di tutto definisce una «stronz...» l'aver tolto il Nord dal marchio della Lega. Per questo motivo e per essere andato a fare campagna elettorale in Sicilia Salvini incassa da parte di Bossi pure un altro pesante epiteto: «è un testa di c» per aver sacrificato i valori della Lega per le sue ambizioni personali. «Lui vuole diventare premier - attacca Bossi - Primo non riuscirà mai, secondo non capisce che anzitutto dobbiamo prima portare a casa la nostra libertà, gli interessi del nostro territorio, della Lega Nord. La Lombardia ha chiesto la previdenza, le pensioni. Se pensi che al Sud prendono la pensione pur non avendo pagato i contributi». Bossi è costretto a prendere atto di certe scelte perché, aggiunge, «sono stato fatto fuori dalla Lega dicendo che ho rubato i soldi. Non è vero quello che si dice sul buco che avrei lasciato nel bilancio del partito. I conti lasciati da me erano in attivo». Il vecchio leader vede a rischio il legame con il territorio che ha sempre contraddistinto il Carroccio. «La crisi economica che ha colpito in gran parte la Lombardia ne è un esempio - prosegue - Renzi ed il suo governo hanno fatto chiudere 100mila aziende. Questo governo ha fatto ben poco per loro, per aiutarle. L'unica via che potrebbe permettere di migliorare la situazione è l'autonomia». E sull'autonomia arrivano commenti di tutt'altro tono che riguardano il governatore della Lombardia, Roberto Maroni. Tutto suo, secondo Bossi, il merito del successo del referendum sull'autonomia. «Per Maroni è stato un grande risultato. Si tratta di competenze importanti: sanità, salute e finanza pubblica» conclude Bossi.

Salvini non ci sta a lasciare quel merito tutto a Maroni: «Agli insulti di Bossi ci sono abituato, non mi sorprende più - afferma - A lui posso solo dire che i risultati ottenuti nei referendum sull'autonomia, in Lombardia e Veneto, li abbiamo ottenuti solo grazie ad una Lega forte, che a Roma sta dimostrando tutto il peso politico che ha in Italia.

Io rispondo con i fatti».

Commenti