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Zanzara killer, prima vittima a Verona: ora è psicosi

Enza Cusmai

Seconda vittima del virus West Nile. È un anziano di 86 anni residente in provincia di Verona, morto all'ospedale di Legnago. Prima di lui un settantasettenne con problemi cronici cardiorespiratori era deceduto all'ospedale ferrarese di Cona. Ora in Veneto sono 19 i casi di infettati tra Rovigo, Venezia, Treviso e Verona. E ora la zanzara infetta comincia a far paura. Ma l'assessore alla Sanità della Regione Veneto Luca Coletto smorza i toni per non creare allarmismo. «Sono addolorato per la morte di questa persona, ma gli esperti indicano che un evento così grave si verifica nello 0,1 per cento dei casi di infezione».

L'allerta comunque resta alta anche perché il Veneto è meta di milioni di vacanzieri estivi. «Ogni pronto soccorso e ogni ospedale del Veneto aggiunge l'assessore tengono la guardia alta e sono in grado di diagnosticare e curare velocemente i casi che dovessero presentarsi. Alla gente chiediamo non paura ma attenzione e collaborazione, perché anche semplici comportamenti singoli sono importantissimi, come proteggersi con uno dei tanti efficaci repellenti disponibili ed evitare accumuli d'acqua stagnante nei giardini e nei sottovasi di fiori, dove le zanzare depongono le uova e proliferano».

Il temibile virus è stato isolato per la prima volta in quell'anno in Uganda, appunto nel distretto West Nile (da cui prende il nome). È diffuso in ogni continente e i serbatoi del virus sono uccelli selvatici e zanzare le cui punture sono il principale mezzo di trasmissione all'uomo. Altri mezzi di infezione documentati, anche se molto più rari, sono trapianti di organi, trasfusioni di sangue e la trasmissione madre-feto in gravidanza.

La febbre West Nile non si trasmette da persona a persona tramite il contatto con le persone infette. Il virus infetta anche altri mammiferi, soprattutto equini, ma in alcuni casi anche cani, gatti, conigli. Il periodo di incubazione dal momento della puntura della zanzara infetta varia fra 2 e 14 giorni, a volte anche 21. Spesso le persone infette non hanno sintomi. Ma nel 20 per cento dei casi si manifestano febbre, mal di testa, nausea, vomito, sfoghi cutanei che durano giorni.

Negli anziani e nelle persone debilitate, invece, il quadro clinico può essere più grave ma i sintomi più gravi si presentano in media in una persona infetta su 150.

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