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Il premier va a Napoli: "Risolviamo in 15 giorni" Ma la Lega frena: "A decidere sarà il territorio"

Accolti i rilievi mossi dal Capo dello Stato. Oggi il Qurinale ha firmato il decreto. L'invito di Berlusconi alle Regioni: "Offrano il proprio contributo alla soluzione dell’emergenza". Poi va a Napoli: "In due settimane risolveremo l'emergenza e torneremo alla normalità". Allarme della Commissione Ue

Il premier va a Napoli: "Risolviamo in 15 giorni" 
Ma la Lega frena: "A decidere sarà il territorio"

Roma - C'è la firma del presidente della Repubblica. Il piano contro l'emergenza rifiuti può paritre. Giorgio Napolitano ha emanato oggi il decreto legge dal titolo "Disposizioni relative al subentro delle amministrazioni territoriali della Regione Campania nelle attività di gestione del ciclo integrato dei rifiuti" nel testo definitivo trasmesso dalla presidenza del Consiglio dei Ministri che tiene conto delle osservazioni e delle richieste di chiarimento formulate dal Capo dello Stato. Ne dà notizia un comunicato della presidenza della Repubblica.

Il contributo delle Regioni Accogliendo la proposta del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, il Cdm ha rivolto all'unanimità un "pressante invito" a tutte le Regioni del Paese perché "offrano il proprio contributo alla soluzione dell’emergenza rifiuti in Campania". Poi a Napoli viene definita la linea. I rifiuti di Napoli andranno anche nelle discariche e nei termovalorizzatori di altre regioni italiane. Lo ha annunciato il premier nella conferenza stampa a Napoli spiegando che dalle altre grandi città arriveranno autocompattatori in più per Napoli, mentre i rifiuti verranno portati "in impianti di interramento e in termovalorizzatori di altre Regioni. Ho parlato con i governatori di Piemonte e Veneto richiamandoli ieri e due volte oggi - rivela Berlusconi -, ho parlato con loro e l’atteggiamento è diventato positivo. Non diranno no" a una richiesta di aiuto per i rifiuti di Napoli.

Problema risolto velocemente "Porto un messaggio di ottimismo, perché credo che anche questa volta riusciremo a risolvere in tempo contenuto la situazione di Napoli e provincia" ha detto il presidente del Consiglio nelle dichiarazioni alla stampa in Prefettura a Napoli dopo un incontro sull’emergenza rifiuti con le istituzioni locali. Si può tornare ad un normale smaltimento dei rifiuti "in meno di due settimane. Abbiamo anche la possibilità di usare l’esercito. Il ministro della Difesa mi ha dato questa disponibilità".

No nuove discariche "Nell’immediatezza non è prevista l’apertura di nessuna nuova discarica" dice il Cavaliere sottolineando che Cava Vitiello, Valle della Masseria e Andretta, le tre discariche che sono state cancellate dal decreto del 2008, sono state abolite in seguito alle proteste e ai miasmi che hanno generato nella popolazione "una giusta preoccupazione". Berlusconi, poi, sottolinea che le discariche, "se gestite con tecniche appropriate, portano ristoro al territorio. In tutto il mondo - ha aggiunto - si fa così". In merito ai termovalorizzatori il presidente del Consiglio ribadisce che generano "emissioni ridottissime e producono energia".

Calderoli: "Decida il territorio" Dopo l'appello del premier a tutte le Regioni perché si rendano disponibili a ricevere una quota dei rifiuti di Napoli, il ministro Roberto Calderoli frena: "Questo invito lascia impregiudicato l’esito che dipenderà esclusivamente dall’autonomia delle singole Regioni che potranno per volontà o possibilità decidere o meno che cosa fare in proposito". "Spetta al territorio prendere questa decisione - sottolinea il ministro per la Semplificazione Normativa - e non al centro.

Personalmente, comunque, ritengo che i rifiuti debbano essere smaltiti nel territorio dove vengono prodotti".

Commissario Ue: "Misure non ancora applicate" La Commissione Ue ritiene che "le misure necessarie per dare esecuzione alla sentenza pronunciata nel marzo scorso dalla Corte di giustizia europea non sono ancora state applicate". Lo dichiara il commissario ue all’ambiente Janez Potocnik, dopo avere ricevuto la relazione della delegazione Ue che si è recata recentemente a Napoli. "Continuo a temere che ci vorranno ancora diversi anni per creare le infrastrutture necessarie a garantire un’adeguata gestione di tutti i rifiuti domestici prodotti in Campania - 7200 tonnellate al giorno - e per scongiurare l’insorgere di ulteriori emergenze rifiuti" aggiunge il commissario. Nuovo monito di Bruxelles sulla situazione dei rifiuti di Napoli: in mancanza di un efficace piano di gestione, la Commissione sarebbe obbligata a rivolgersi nuovamente alla Corte, la quale probabilmente imporrebbe delle ammende all’Italia. "Per dare esecuzione alla sentenza (della Corte Ue) ed evitare sanzioni è necessario che le autorità della Campania adottino con urgenza un nuovo piano di gestione dei rifiuti" afferma il commissario.
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