Previdenza e pensioni

Andare in pensione a 63 anni: ecco come fare

È possibile ricevere l’assegno previdenziale con 30, 32 oppure 36 anni di contributi. Novità in arrivo per i lavoratori del settore edile

Andare in pensione a 63 anni: ecco come fare

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È possibile andare in pensione a 63 anni con 30, 32 o 36 anni di contributi. Ci sono delle situazioni specifiche nelle quali è prevista l’uscita anticipata dal lavoro nonostante non si rispettino le cifre di Quota 103 con i requisiti precisi per età anagrafica e contributi versati. Una di queste soluzioni riguarda l’Ape sociale che consente il pensionamento prematuro se si rientra in alcuni parametri. Ecco tutte le possibilità in merito alla misura.

La riconferma dell'Ape sociale

È in arrivo la prossima legge di Bilancio che molto probabilmente porterà alla riconferma dell’Ape sociale, ovvero l’indennità garantita dallo stato ed erogata dall’Inps, a lavoratori in stato di difficoltà, che chiedano di andare in pensione al compimento dei 63 anni. La misura è stata istituita dall'articolo 1, commi da 179 a 186, della legge di bilancio 2017. I percettori non devono essere già titolari di pensione diretta in Italia o all'estero. Inoltre l'indennità decorre dal primo giorno del mese successivo alla presentazione della domanda di accesso al beneficio. Per accedere allo scivolo pensionistico, poi, il lavoratore non deve più prendere la Naspi da 18 mesi. Può richiedere lo strumento anche chi si trova nella situazione di disoccupazione, di invalidità per almeno il 74% o sia un caregiver.

A chi verrà estesa

L’Ape sociale potrebbe essere estesa anche ad altri beneficiari, tra questi anche le donne che riuscirebbero ad andare in pensione in via anticipata e così si andrebbe incontro a un eventuale stop a Opzione donna. La misura potrebbe infatti riguardare anche altre categorie di lavoratori. Un esempio specifico di chi può effettivamente accedere alla pensione a 63 anni è quello di un dipendente del settore edile che avendo 32 anni di contributi può scegliere di accedere all’Ape sociale. In questo caso, però, il soggetto in questione deve aver praticato la professione appena citata negli ultimi dieci anni lavorativi e per più di sette anni.

I requisiti per i dipendenti edili

Come anticipato nell’esempio appena citato sono necessari 63 anni e 32 di contributi per i dipendenti delle imprese edili e affini. Questi soggetti devono rientrare nel codice Ateco 6.3.2.1.2 dell'Istat. La misura riguarda anche per i conduttori di impianti per la formatura di articoli in ceramica o terracotta, con codice Ateco 7.2.3.3. È necessario che l’impresa presenti all’Inps il modello AP 116 al fine di effettuare la corrispondenza del codice Ateco.

Per gli edili il rapporto di lavoro, però, deve essersi concluso per licenziamento, dimissioni collettive o per giusta causa, risoluzione consensuale oppure per la conclusione del rapporto di lavoro a termine nei precedenti 36 mesi.

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