Riorganizzare il sistema previdenziale è una delle priorità dell’esecutivo. In merito alla questione il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, durante la conferenza stampa di inizio anno, ha sottolineato quanto sia importante realizzare un intervento strutturale in ambito pensionistico entro la fine della legislatura. Nel frattempo le novità in questo ambito per il 2024 sono diverse, ecco chi ne usufruirà e come funzionano.
Quota 103
La misura che prevede l’anticipo pensionistico sociale con la soglia anagrafica a 63 anni e 5 mesi include 12.500 italiani e 2.200 se ci si riferisce al canale specifico per le lavoratrici che anch’esso include un aumento del requisito anagrafico. Per quanto riguarda Quota 103, dove il pensionamento viene concesso a 62 anni d’età e 41 di contributi versati, la cifra ammonta a 17mila cittadini che dovranno rispettare il tetto massimo che ammonta a quattro volte il trattamento minimo.
Ape Sociale
Per quanto riguarda Ape Sociale, già introdotto nel 2017, sono 110mila i soggetti che dalla nascita della misura fino al 2023 hanno utilizzato lo strumento. L’Anticipo pensionistico sociale riguarda i lavoratori che si trovano in una o più di queste condizioni: disoccupazione, caregivers, invalidità civile di almeno il 74%, chiamati a svolgere attività gravose. La misura permette di smettere di lavorare prima del raggiungimento dei normali requisiti e, fino al loro ottenimento, si percepirà un assegno.
Opzione donna
Nel 2004 è nata Opzione donna ed è stata prorogata ogni anno. La misura dal 2010 all’inizio di gennaio del 2023 ha ottenuto 174.535 adesioni, si tratta del 16,3% delle pensioni anticipate che sono state liquidate alle lavoratrici. Dal 1° gennaio 2024 sono richiesti per accedere alla misura 61 anni di età, a fronte del precedente requisito di 60 anni. Il termine entro il quale il personale del comparto scuola e AFAM potrà inoltrare la domanda relativa all’agevolazione è stato posticipato dal 28 febbraio 2023 alla medesima data nel 2024. Opzione donna nel 2024 costerà 16,1 milioni di euro in quanto l’accesso verrà garantito a una platea ristretta di lavoratrici.
Rinuncia al pensionamento e pace contributiva
Un’altra misura è quella che prevede l’incentivo alla rinuncia al pensionamento, quindi per coloro che non usufruiranno di Quota 103. La misura potrebbe, come cita IlSole24Ore, riguardare potenzialmente 6500 lavoratori, si tratta quindi di una cifra non particolarmente importante.
Analogo discorso per la pace contributiva che dovrebbe riguardare circa 600 lavoratori nel 2024. La misura consente di colmare i buchi contributivi causati dall'assenza lavorativa per disoccupazione, interruzioni tra un'occupazione e l'altra o studi non riscattabili.
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