Cronaca locale

Progetto Assolo: allievi in mostra

Matteo Failla

Arrivare all’ultimo anno del corso di regia della Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi e doversi confrontare con un monologo non è un gioco da ragazzi; ma loro, anagraficamente parlando, ragazzi lo sono: e questo non è altro che un valore aggiunto.
Già, perché ogni volta che gli allievi della Paolo Grassi arrivano alla fine del ciclo di studi e si mettono alla prova. Ed è per questa ragione che il Progetto Assolo - in scena alla Paolo Grassi fino al 29 marzo nella Sala Teatro e in quella Prove - si trasforma da saggio di fine anno in prima «tappa evolutiva» dell’artista.
Si è partiti martedì scorso con il regista Riccardo Pippa, che ha messo in scena Groppi d’amore nella scuraglia di Tiziano Scarpa, un divertente testo che narra di un paesino dell’Italia centromeridionale che sta per diventare una discarica di rifiuti.
A partire da questo Assolo si alternano gli altri registi. In primis Carmen Giordano con Tutto a 1 euro di Francesco Ghiaccio, storia di una vecchia che aspetta il ritorno della figlia, convinta che verrà a salutare il padre morente. Tommaso Pitta mette invece in scena un proprio monologo, frutto di approfondimenti universitari. Si tratta di Mi cercarono l’anima a forza di botte – La Chiesa e Domenico Scandella, che porta alla luce la vicenda della prigionia, tortura e morte di Domenico Scandella, un mugnaio accusato ingiustamente di eresia nel 1583. È quindi il turno di Carlotta Origoni, che con All’Asta di Renato Gabrielli, parlerà di un presentatore televisivo che compra un’ora di trasmissione per mettersi all’asta come tuttofare per le case dei telespettatori.
Il regista Alessandro Petri si confronterà invece con Il Natale di Harry di Steven Berkoff, storia di un quarantenne intento ad analizzare la propria solitudine, in un percorso che lo porta sempre più vicino alla verità ma anche alla depressione e alla pazzia. Chiuderà il «Progetto Assolo» Fabio Cherstich, che con la sua Medea tratta da H.

Muller, Euripide e Apollonio Rodio, porterà in scena il corpo della brava attrice Federica Fabiani, una Medea che aspetta di compiere la propria tragedia: un interessante esperimento dal forte impatto visivo ed emotivo.

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