Cronaca locale

La proposta dell'ex sindaco sui social: insegnare Bella Ciao a scuola

L'ex sindaco di Pantigliate, Veneziano Claudio, propone di insegnare a cantare nelle scuole i versi di 'Bella Ciao'. Il post ha scatenato la reazione immediata della rete

La proposta dell'ex sindaco sui social: insegnare Bella Ciao a scuola

"Più che i post sulla memoria, bisognerebbe insegnare la storia e far cantare bella ciao nelle scuole". È la proposta choc dell'ex sindaco di Pantigliate, Veneziano Claudio, apparsa in bella mostra – e con tanto di sfondo colorato ad hoc – sulla bacheca del suo profilo Facebook nella Giornata della Memoria.

Una sortita molto discutibile, di quelle che destano non poche perplessità e provocano una vaga sensazione di straniamento. Così, proprio nel giorno in cui tutto il mondo ricorda con grande amarezza le vittime dell'Olocausto - lo United States Holocaust Memorial Museum riferisce una stima aggiornata attestante circa 16/17 milioni di vittime del processo di "arianizzazione" in seno al Terzo Reich – l'ex primo cittadino di Pantigliate ha la bizzarra idea di scrivere un post dal contenuto piuttosto opinabile. E se la proposta di politicizzare la scuola – con una chiara e democratica virata a sinistra – attraverso l'insegnamento dell'inno partigiano farà storcere il naso a molti, il resto dello scritto lascia a dir poco esterrefatti: meno post sulla Memoria, in sintesi. Proprio alla data del 27 gennaio.

Dunque, mentre nel resto del mondo si svolgono cortei silenziosi per onorare il ricordo dei 6 milioni di ebrei innocenti che persero la vita durante il genocidio nazista, alle porte di Milano, Veneziano Claudio suggerisce di limitare i post commemorativi in favore delle note di "Bella Ciao". "Bisognerebbe insegnare la storia scuola e far cantare bella ciao nelle scuole", scrive. Forse una provocazione? Chissà. Fatto sta che la sortita ha scatenato il popolo del social con reazioni piuttosto contrastanti.

"Ancora prima bisognerebbe insegnare il rispetto e l'empatia nei confronti dell'altro. - ribatte un utente all'ex sindaco di Pantigliate - A partire dai nonni anziani, dal vicino di banco in difficoltà , alla donna incinta in pieni nel vagone della metro. Tutto parte da qui. Siamo noi a fare la storia, noi e i nostri gesti. Se la studiamo a pappagallo ma umanamente la riscriviamo tale e quale non serviranno a nulla, né un libro, né una canzone". Più dura, invece, la reazione di qualcun altro che senza usare mezzi termini domanda: "Cantare Bella Ciao a scuola? Ma per caso hai battuto la testa? Non bisogna mai insegnare ai bambini un ideale. I bambini a scuola devono giocare e studiare".

Ancor più accalorata la reazione di un altro utente: "Se dobbiamo imporre ai bambini di imparare “ bella ciao “ imponiamo anche il crocifisso , l’Inno Italiano, e la storia ( ma tutta, anche quella di cui non bisogna parlarne , vedi foibe ecc ) e pazienza per tutti i bambini e genitori extracomunitari che dovranno accettare in assoluto mutismo".

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