Il suo «modus operandi» era sempre lo stesso: chattava con ragazzine di 13, 14, 15 anni via Messenger e proseguiva il dialogo su Facebook, presentandosi prima con modi garbati, poi riempiendole di apprezzamenti e, infine, avanzando richieste a sfondo sessuale sempre più esplicite. Più di 15 adolescenti, residenti in varie parti dItalia, sono cadute nella trappola tesa dal giovane, uno studente di 19 anni appena diplomato, e hanno accettato di spogliarsi per lui davanti alla webcam. In un caso, poi, il ragazzo, ha deciso di mettere in piedi un vero e proprio ricatto, durato mesi, nei confronti di una ragazzina che allepoca aveva solo 13 anni. Che alla fine lo ha denunciato facendolo arrestare.
Il giovane e la ragazzina si erano conosciuti su Messenger nellautunno del 2009 e avevano continuato a scriversi su Facebook. Tra novembre e dicembre dello stesso anno lei aveva acconsentito più volte a mostrarsi svestita davanti alla webcam, mentre lui intanto filmava e fotografava le scene hard con telecamera e macchina fotografica, archiviando poi le immagini nel suo pc. A marzo 2010, lo studente ha cominciato a chiedere sempre più insistentemente alla ragazza, che abita a Milano, di andarlo a trovare nel suo appartamento per un rapporto sessuale. Le richieste sono poi diventate minacce: «Se non vieni qua entro quattro giorni, metto video e foto in Rete». Pressioni psicologiche sempre più pesanti che sono andate avanti per oltre 2 mesi, fino a che, il 28 maggio 2010, la ragazzina, che si era confidata con alcune amiche, ha trovato la forza di presentarsi al commissariato per sporgere denuncia. Gli agenti si sono subito recati a casa del ragazzo per sequestrare il pc e così hanno scoperto che la 13enne non era lunica vittima.
Gli investigatori, infatti, hanno trovato un vero e proprio archivio, tenuto con precisione quasi maniacale dal giovane che conservava anche i testi scritti dei dialoghi via chat: decine di foto e video a luci rosse di altra quindicina di adolescenti. Finora ne sono state identificate tre, compresa lautrice della denuncia.
Quindici ragazzine ricattate per le foto hard su Facebook
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