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Rifiuti, Cava Vitiello: congelamento discarica Il Pontefice: "Si trovi una soluzione condivisa"

"Congelamento" di Cava Vitiello a Terzigno come seconda discarica, bonifica immediata della ex Cava Sari, questi i provvedimenti dopo il vertice con Bertolaso. Guarda e immagini e il video Terzigno e Boscoreale sono isolati. Forse delegazione della Commissione europea in Campania Bertolaso: "Ue trovi alternative anziché dare giudizi". Berlusconi: "10 giorni per risolvere ogni cosa"

Rifiuti, Cava Vitiello: congelamento discarica 
Il Pontefice: "Si trovi una soluzione condivisa"

Terzigno - "Congelamento" di Cava Vitiello a Terzigno come seconda discarica, bonifica immediata della ex Cava Sari che resterà aperta fino a esaurimento e l’impegno di Guido Bertolaso, capo della Protezione civile, a presentare in Parlamento la richiesta di escludere Cava Vitiello dalla legge del 2008. È il documento congiunto - a quanto si è appreso - che stanno stilando nel vertice nella Prefettura di Napoli tra lo stesso Bertolaso, il governatore della Campania Stefano Caldoro, il presidente della Provincia di Napoli, Luigi Cesaro, e i sindaci dei Comuni vesuviani interessati dalla apertura del secondo invaso. Il documento tecnico, secondo indiscrezioni trapelate mentre l’incontro è ancora in corso, prima di essere sottoscritto dalle parti sarà sottoposto all’esame delle popolazioni interessate.

Le parole di Benedetto XVI
Anche il Pontefice parla di Terzigno. Sia "trovata una giusta e condivisa soluzione" al problema della discarica di Terzigno: è quanto auspica papa Benedetto XVI in un messaggio di "vicinanza spirituale" alla diocesi di Nola, che ne ha diffuso il contenuto.

Notte di violenza Ancora una notte di guerriglia a Terzigno. Una vera e propria "intifada" che ancora una volta ha visto contrapposte le forze dell’ordine, schierate in massa, e alcune centinaia di manifestanti, che vogliono impedire l’apertura della seconda discarica di Capo Vitiello. Gli scontri sono iniziati intorno alla mezzanotte, quando è iniziato un lancio di pietre, fuochi d'artificio, bombe carta e molotov. Gli agenti hanno risposto con fumogeni e gas lacrimogeni ad altezza d’uomo. 

Un vero e proprio agguato I rivoltosi hanno teso una trappola alle forze dell'ordine, che sarebbero dovute finire in una sorta di imbuto senza uscita per essere poi attaccate con decine di molotov. Poco dopo le 3 della notte, però, tutti i rivoltosi sono stati dispersi. "Ma non finirà certamente qui - ha commentato sconsolato un agente - Stiamo combattendo una guerra dei poveri. Non si può andare avanti in questo modo. Per risolvere la situazione bisognerebbe mandare 2.000 agenti, tutti insieme, per occupare la piazza. Ma non si può fare. Non si può impedire alla gente per bene di manifestare il proprio dissenso". Del resto, gli stessi cittadini, che continuano a protestare pacificamente, prendono le distanze dagli scontri: "Quella gente non fa parte di noi ma è la rabbia che fa reagire così. I signori che stanno a Roma non sanno cosa dobbiamo
sopportare, ma noi non siamo terroristi".

Diversi feriti Almeno quattro i feriti tra le forze dell’ordine, mentre un fotografo è stato soccorso perché raggiunto a una mano da una scheggia di un fuoco pirotecnico. Ha, invece, riportato ustioni ai piedi un cittadino extracomunitario custode di un’isola ecologica a Boscotrecase.Tutti sono stati portati via a bordo di un’ambulanza della polizia. Aggredita una troupe di Mediaset, senza gravi conseguenze. Sempre nella notte ignoti hanno incendiato la cabina di guida di un compattatore della società Enerambiente. Hanno fatto scendere il conducente dal mezzo ed hanno dato fuoco alla cabina di guida.  Alcuni sconosciuti, in sella a uno scooter, hanno lanciato bottiglie incendiarie danneggiando un compattatore in sosta e ferendo il giovane. 

Giornata ad alta tensione Ieri, in mattinata, erano state ritrovate dieci bottiglie Molotov, mentre a Boscoreale un gruppo di facinorosi aveva dato alle fiamme un furgone che trasportava latte. Il tutto, proprio mentre da Sant’Arcangelo Trimonte, nel beneventano, arrivavano notizie di scontri tra le forze di polizia e manifestanti contro la discarica locale. Al solito presidio serale alla rotonda di via Panoramica si è arrivati così in un’atmosfera di forte tensione, alimentata anche dalle voci ricorrenti di possibili scontri violenti durante la notte. Il tavolo di lavoro tra il capo della Protezione civile, Guido Bertolaso, e i sindaci dei quattro paesi vesuviani coinvolti nella vicenda, assieme alle locali associazioni di ambientalisti, proseguirà anche oggi, nel pomeriggio.

Terzigno e Boscoreale isolati Tutte le vie di accesso ai due paesi sono state bloccate dai manifestanti con pietre, sacchi di immondizia dati alle fiamme, bastoni e rami di alberi. Tutte le attività commerciali di Terzigno sono rimaste rigorosamente chiuse, come nei giorni scorsi, ed è molto difficile reperire anche i beni di prima necessità. Analoga la situazione a Boscoreale, dove anche le scuole hanno chiuso i battenti per almeno due giorni. Troppo grande la paura di rimanere coinvolti nei disordini in un paesaggio di guerra.

Bertolaso: "Pregiudizi di singoli" "È sbagliato sostenere che sia la Ue a criticare l’Italia. Se poi c’è qualche parlamentare che viene in Campania con atteggiamento prevenuto e fazioso sulla questione dei rifiuti, prendiamo atto che ci sono pregiudizi strumentali sul lavoro che è stato svolto". Il Capo del Dipartimento della Protezione civile, Guido Bertolaso, commenta così le dichiarazioni del commissario europeo all’Ambiente Janez Potocnik.

"Ho lavorato sul problema della spazzatura per quattro anni: sono stato a Bruxelles -ricorda Bertolaso- in diverse occasioni negli anni passati, ho incontrato più volte il commissario europeo per l’Ambiente Stavros Dimas. Abbiamo fatto sempre tutto quello che è stato chiesto e c’è stato sempre un clima di grandissima lealtà e collaborazione, oltre che di correttezza nei rapporti"

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