Roma - Il dibattito sulla riforma elettorale, riapertosi dopo che Forza Italia e An hanno dato il loro sostanziale sì al referendum pro maggioritario, torna in primo piano tra i palazzi della politica. Il presidente dell'Udc, Rocco Buttiglione, interviene sull'argomento: "In Italia ogni riforma
elettorale si fa per diminuire il numero dei partiti e ci si ritrova sempre con un numero di
partiti ancora più grande. Se passa il referendum avremo due liste uniche alle elezioni
destinate con ogni probabilità a dissolversi subito dopo le elezioni. Diminuirà - prosegue l'esponente Udc - anche l'incentivo a formare il Partito Democratico ed il Partito delle Libertà. Questi partiti sarebbero annegati nelle liste elettorali comuni con alleati non
disposti a farsi assorbire. Il risultato sarebbe il mantenimento di coalizioni disomogenee
continuamente ricattabili dal loro interno ed incapaci di governare. È un copione che
abbiamo già visto e continuiamo a vedere con il governo Prodi. Altri - conclude infine Buttiglione - sono i sentieri che bisogna percorrere se si vuole favorire una
aggregazione su valori omogenei ed una più efficace azione di governo. L'Udc è pronta a
discutere di tutto senza pregiudizi, ma a condizione che si metta davvero al primo posto il
bene del paese e non il dubbio vantaggio di questo o quel partito".
Intanto i piccoli partiti si muovono per scongiurare il referendum. Una delegazione del Partito Repubblicano Italiano incontrerà mercoledì prossimo il coordinatore di Forza Italia, Sandro Bondi, per illustrare la posizione del Pri sulla legge
elettorale.
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