Roma - Il dibattito sulla riforma elettorale, riapertosi dopo che Forza Italia e An hanno dato il loro sostanziale sì al referendum pro maggioritario, torna in primo piano tra i palazzi della politica. Il presidente dell'Udc, Rocco Buttiglione, interviene sull'argomento: "In Italia ogni riforma
elettorale si fa per diminuire il numero dei partiti e ci si ritrova sempre con un numero di
partiti ancora più grande. Se passa il referendum avremo due liste uniche alle elezioni
destinate con ogni probabilità a dissolversi subito dopo le elezioni. Diminuirà - prosegue l'esponente Udc - anche l'incentivo a formare il Partito Democratico ed il Partito delle Libertà. Questi partiti sarebbero annegati nelle liste elettorali comuni con alleati non
disposti a farsi assorbire. Il risultato sarebbe il mantenimento di coalizioni disomogenee
continuamente ricattabili dal loro interno ed incapaci di governare. È un copione che
abbiamo già visto e continuiamo a vedere con il governo Prodi. Altri - conclude infine Buttiglione - sono i sentieri che bisogna percorrere se si vuole favorire una
aggregazione su valori omogenei ed una più efficace azione di governo. L'Udc è pronta a
discutere di tutto senza pregiudizi, ma a condizione che si metta davvero al primo posto il
bene del paese e non il dubbio vantaggio di questo o quel partito".
Intanto i piccoli partiti si muovono per scongiurare il referendum.
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