Cultura e Spettacoli

Il ritorno di Capote e Lee con i libri «dimenticati»

Dopo il romanzo inedito di Nelle, arrivano i racconti giovanili di Truman. Solo operazioni commerciali o recuperi utili? Entrambi narrano il Sud degli Usa, dove i due amici passarono insieme l'infanzia

Il ritorno di Capote e Lee con i libri «dimenticati»

Truman Capote non sapeva da dove arrivasse la sua vocazione: «Ho cominciato a scrivere a otto anni: di punto in bianco, senza ispirarmi ad alcun modello. Non avevo mai conosciuto qualcuno che scrivesse, anzi conoscevo pochi che leggessero. Ma sta di fatto che solo quattro cose mi interessavano: leggere libri, andare al cinema, ballare il tip tap e fare disegni. Poi un giorno mi misi a scrivere, ignorando di essermi legato per la vita a un nobile ma spietato padrone». Scrivere è doloroso per chi cerca la perfezione in ogni pagina, in ogni frase, in ogni parola. Il piccolo Capote presto scoprirà non solo la differenza tra scrivere bene e scrivere male ma anche la distanza tra l'ottimo stile e l'arte. Per questi motivi, è incerta la reazione che l'autore, morto nel 1984, avrebbe avuto di fronte alla recente pubblicazione di un'antologia delle sue prime prove: The Early Stories of Truman Capote (Penguin, pagg. 168, sterline 12,99). I quattordici racconti sono stati rintracciati, assieme ad altri sedici e ad alcune poesie, alla New York Public Library nel 2014. Le trenta storie furono scritte tra il 1935 e il 1943. La maggioranza risale al 1940-1941. Alcune furono stampate per la prima volta sul giornale della scuola frequentata dall'autore, The Green Witch. Tutte sono anteriori a Miriam, la short story, uscita sulla rivista Mademoiselle nel 1945, che Capote considerava il suo esordio. Tutte sono state escluse nelle raccolte curate dall'autore e anche dalla postuma The Complete Stories (Random House, 2004). Alan Schwarz, amministratore del Truman Capote Literary Trust, ha dato via libera all'operazione perché ritiene queste opere «più di un esercizio giovanile» e «degne di essere conosciute dal grande pubblico».Truman Capote nasce a New Orleans nel 1924. Trascorre l'infanzia a Monroeville, Alabama, cittadina di 1.800 abitanti. Nel 1933 raggiunge la madre a New York. Nel 1939 la famiglia trasloca a Greenwich nel Connecticut ove rimane fino al 1941. Poi ancora New York. Nonostante Capote sia dunque lontano da anni, il protagonista indiscusso delle Early Stories è il Sud degli Stati Uniti. Monroeville. Lo scrittore ritrae persone bizzarre (Miss Belle Ranking), quelle di cui si chiacchiera in provincia, dove tutti sono conosciuti da tutti. Ci sono storie gotiche «sudiste», con evasi nei boschi e bambini terrorizzati (The Moth in the Flame, Swamp Terror). Capote è attratto da piccole avventure di donne dal passato incerto quanto il futuro, capaci di gesti di coraggio (Mill Store) o perseguitate da un fantasma (The Familiar Stranger) o intente a progettare l'omicidio dei propri mariti (Kindred Spirits). Abbondano i ragazzini e le ragazzine alle prese con i primi amori e con la scoperta della morte. Lo sfondo autobiografico, mai dichiarato, si percepisce con chiarezza: in Lucy emergono i rimpianti di una cuoca negra in cerca di emancipazione al Nord. Lucy accetta un lavoro a New York ma si accorge di non poter vivere lontano dall'odiato Sud. Lucy è Lucy Brown, la donna che accompagnò Capote da Monroeville a New York nel 1933. Nella sua nostalgia, si specchia quella dell'autore stesso. Dirà un giorno: «Tutto ciò che d'importante poteva capitarmi, accadde lì». Al Sud.Cosa accadde di importante? Immaginiamo Truman Capote a otto anni, per le strade di Monroeville. È un bambino minuto e sveglio. Affidato ai prozii, soffre del distacco dalla madre troppo giovane e dal padre troppo inaffidabile. L'infanzia è fatta di giochi diretti come un regista, bagni estivi nelle pozze, disegni su disegni. Sono gli anni successivi alla Depressione, indossare abiti puliti ogni giorno non è comune. Capote è sempre vestito di bianco: camicia di lino bianca, cravatta bianca, calzini bianchi, scarpe bianche. Allo stagno, lascia a bocca aperta i bambini indossando un costume di sartoria accompagnato da camicia e calzoncini su misura con fantasie hawaiane. A scuola è un bersaglio perché effeminato. Lui disinnesca i bulli con l'arma dello stupore. Ricordano gli amici: «Truman diceva: Sai, mio padre mi ha fatto prendere lezioni da Jack Dempsey, potrei metterti al tappeto. Ma non lo farò, ti faccio vedere qualcos'altro. Il bullo restava lì a guardarlo e all'improvviso Truman si lanciava a fare la ruota. Sapeva farlo a meraviglia, ruotava sulle mani, atterrava in piedi e poi ripartiva al contrario terminando in piedi nella stessa posizione da cui stava parlando il bullo. Così quello rimaneva stupefatto e lasciava perdere completamente il proposito di dar fastidio».Poi c'è l'amica del cuore e vicina di casa. Si chiama Nelle Harper Lee ed è la futura autrice del Buio oltre la siepe. Scrivono in compagnia. Truman Capote: «Nelle voleva fare l'avvocato, come suo padre e sua sorella, le interessava solo bazzicare il tribunale e giocare a golf. Era estremamente competente su ogni genere di legge costituzionale nota a un essere umano, e in effetti andò alla facoltà di legge, arrivò a una settimana dalla laurea, e poi decise che invece voleva scrivere. Quando eravamo piccoli avevo una macchina per scrivere e lavoravo ogni giorno in una stanzetta che usavo come studio. La convinsi che doveva scrivere anche lei, così avremmo lavorato insieme ogni giorno per due o tre ore. Lei non ne aveva tanta voglia, ma io le feci prendere l'impegno. Mantenemmo quell'abitudine per un bel po' di tempo».Andiamo al 1959. Capote deve andare a Holcomb, in Kansas, per indagare su un caso di omicidio e scrivere un reportage. Si fa accompagnare dall'unica persona di cui si fida: Nelle. Le ricerche condurranno ad A sangue freddo, il capolavoro di Capote uscito nel 1966. Nel frattempo Il buio oltre la siepe di Harper Lee vince il Premio Pulitzer. Girano voci che seminano zizzania: nel libro di Nelle ci sarebbe lo zampino di Truman; e viceversa. Ha importanza? No. Se questi pettegolezzi fossero veri, la storia sarebbe ancora più bella. Sempre insieme, comunque. Anche nelle controversie editoriali. La sorte infatti continua ad accomunare i due ragazzini partiti alla conquista del mondo dalla profonda provincia. Poche settimane fa è uscito Va', metti una sentinella (Feltrinelli, pagg. 272, euro 18). È il secondo libro pubblicato da Harper Lee, che affermò più volte di aver detto tutto quello che aveva da dire nel suo finora unico romanzo. Pur essendo stato scritto prima del Buio oltre la siepe, Va', metti una sentinella è un sequel. Scopriamo così che, circa vent'anni dopo, l'avvocato Atticus Finch, simbolo dei diritti civili nel Buio oltre la siepe, in realtà è contrario all'emancipazione dei negri. Per Scout, la giovane figlia tornata dal Nord, è uno choc sapere che il padre era anche iscritto al Ku Klux Klan. Il libro è irrisolto, non a caso all'autrice fu consigliato di metterlo da parte e di sviluppare piuttosto il flashback citato di sfuggita a metà dattiloscritto. Cosa che farà: l'episodio diventerà proprio Il buio oltre la siepe. La pubblicazione di Va', metti una sentinella è stata contestata al punto da finire in tribunale. Il giudice ha stabilito che il consenso dell'autrice (nata nel 1926) non è stato «estorto» con metodi illegali.Sia nei racconti di Capote, sia nel romanzo di Lee c'è un forte sentimento di fedeltà al proprio passato. «Tutto ciò che ho imparato sulla dignità umana l'ho imparato qui» dice Scout-Nelle in Va', metti una sentinella, ricordando Monroeville.

E ancora una volta si avverte l'eco delle parole dell'amico di scorribande: Truman.

Commenti