Cronaca locale

Aggressione alla stazione Tiburtina: "Scorreva il sangue per terra"

Il racconto dei testimoni: "Uno straniero in preda ai fumi dell'alcol ha preso a bottigliate un residente"

Aggressione alla stazione Tiburtina: "Scorreva il sangue per terra"

“Ancora una rissa, ancora un’aggressione alla stazione Tiburtina ai danni di un ragazzo residente del quartiere”. È la denuncia del Comitato Cittadini Stazione Tiburtina a corredo di un video che documenta il Far West quotidiano con cui si confronta chi vive all’ombra del secondo snodo ferroviario della Capitale.

L’ennesima scena di violenza e degrado si è consumata sotto agli occhi dei passanti attorno alle 20 di mercoledì scorso in via Teodorico. Nel video si distingue chiaramente la vittima che si tampona con un fazzoletto la fronte tumefatta da un colpo di bottiglia. Attorno a lui si è formato un capannello di persone, qualcuno è lì solamente per curiosare mentre qualcun’altro gli versa dell’acqua sulla ferita. Poco più in là c’è l’aggressore che viene allontanato da un uomo. A fare da cornice al tutto è l’ingresso di uno dei tanti minimarket della zona.

“Quello è un covo di disadattati che si stordiscono di alcol e spacciano in mezzo alla strada”, commenta Donato, titolare della pizzeria accanto. “Sono corso fuori dal locale quando ho sentito le urla – dice – e mi sono trovato davanti una scena da brividi, ho visto il sangue scorrere per terra e una bottiglia di birra in frantumi”. L’aggressore, ci racconta, “era sicuramente uno straniero, credo fosse un nordafricano”. Un supposizione, questa, che non ha trovato conferma dato che all’arrivo della polizia il balordo si era già dileguato. Per quanto riguarda la vittima, invece, la versione di chi abita in zona è unanime: “Lo conosciamo di vista, è un residente di piazza Bologna”.

“Situazioni del genere sono all’ordine del giorno ed io sto seriamente pensando di chiudere l’attività”, spiega Donato che lo scorso ottobre si è trovato coinvolto in un episodio analogo. È stato aggredito da un gruppo di extracomunitari che pretendevano di bere birra acquistata altrove seduti al tavolo della sua pizzeria. “Non è possibile – denuncia – che uno snodo strategico come questo sia così poco sorvegliato, negli ultimi mesi sono stato controllato più volte sia dalla guardia di finanza che dai vigili urbani, la sensazione è che si accaniscano su noi commercianti mentre i delinquenti agiscono indisturbati”.

Allarga le braccia anche Lorenzo Mancuso del Comitato Residenti Stazione Tiburtina che da tempo chiede all’amministrazione di emanare ordinanze ad hoc contro il consumo e la vendita di alcol. L’inerzia del Campidoglio, per lui, potrebbe dipendere dai continui attriti tra Virginia Raggi e Matteo Salvini. “C’è quasi l’impressione che il Comune ometta volontariamente di emanare quelle ordinanze, abbandonando interi quartieri a sé stessi, per mettere in difficoltà il Viminale”, ipotizza Mancuso. La speranza per chi risiede nei paraggi dello scalo, adesso, è appesa alla direttiva sulle zone rosse (o anti-balordi) messa a punto dal ministro dell’Interno.

“Speriamo che così il prefetto di Roma inizi a fare la sua parte sostituendosi all’immobilismo del Comune”, conclude Mancuso.

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