Coronavirus

Ama, netturbini a casa per paura del coronavirus: “I rifiuti possono contagiare”

Almeno quattro dipendenti su dieci di Ama sono a casa per malattia, ferie, permesso parentale oppure in congedo per la 104

Ama, netturbini a casa per paura del coronavirus: “I rifiuti possono contagiare”

Nel momento di maggior emergenza sanitaria mondiale, a Roma mancano i dipendenti Ama. Almeno quattro su dieci, riferisce Il Tempo, sono a casa per malattia, ferie, permesso parentale oppure in congedo per la 104, mentre per gli amministrativi è stato predisposto lo smart working.

La stima sulle assenze è stata diffusa lunedì scorso da Marcello Bronzetti, capo del personale, nel corso della prima riunione del comitato di controllo, tenutasi in presenza dei sindacati per gestire le operazioni di messa in sicurezza del personale dal rischio di contagio del coronavirus. La raccolta dei rifiuti procede molto a rilento e a soffrire di questa situazione sono soprattutto i quartieri della periferia Nord ed Est della Capitale. E la situazione non sembra che migliorerà dato che i dipendenti della municipalizzata romana sembrano impauriti soprattutto da quando l'Istituto superiore di sanità e la Regione Lazio hanno imposto alle persone contagiate da coronavirus o messe in quarantena di rinunciare alla raccolta differenziata. "Come facciamo a riconoscere questi rifiuti speciali?", si chiedono. Una paura dettata dal fatto che un capo operaio della sede di Rocca Cencia si trova ricoverato allo Spallanzani. Dalla Pisana hanno emesso un'ordinanza con cui si chiede ai Comuni e alle municipalizzate di organizzare dei servizi di raccolta simili a quelli per i rifiuti ospedalieri, ma tale prassi nella Capitale non ancora iniziata.

Secondo i sindacati:"Questa notizia finirà per aumentare il numero di persone che si metteranno in malattia o in ferie, come prevedono i decreti del governo per gestire l' emergenza: un numero che potrebbe superare di gran lunga il 50 per cento. E a quel punto, avremmo problemi a gestire la raccolta". A Roma, intanto, data la scarsità di turisti e la chiusura obbligatoria di bar, ristoranti e uffici, la produzione di rifiuti si è ridotta notevolmente e i presidenti del Primo e del Secondo Municipio hanno proposto ad Ama di dirottare il personale nelle periferie dove la situazione è più critica. La municipalizzata romana sta prendendo in considerazione anche l'ipotesi di affidare a una ditta esterna specializzata ( probabilmente la Roma Multiservizi) la gestione dei rifiuti prodotti dalle persone contagiate dal Covid-19.

Stefano Zaghis, amministratore delegato di Ama, ha replicato au sindacati, spiegando che l'azienda "sta mettendo in campo il massimo sforzo e tutte le misure possibili di protezione e tutela dei lavoratori sono state tempestivamente attivate e vengono costantemente adeguate in ragione dell' evolversi della situazione".

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