Cronaca locale

Casal Bruciato, cosa si sono detti i rom e la Raggi

La famiglia rom assegnataria dell'alloggio a Casal Bruciato se ne vorrebbe andare, ma Virginia Raggi e il suo entourage non vogliono darla vinta a chi manifesta

Casal Bruciato, cosa si sono detti i rom e la Raggi

Se fosse stato per papà Imer e mamma Senada, a quest’ora, se ne sarebbero già andati. Da Casal Bruciato, da via Sebastiano Satta e da quella periferia ostile che non li vuole. Residenti ed inquilini protestano contro di loro da giorni. La tensione è continua e non accenna a scemare. Ci aveva già provato ieri, Imer, a chiedere una nuova assegnazione. Ma l’assessore alle Politiche abitative di Roma Capitale, Rosalba Castiglione, era stata categorica: non ci sono piani B.

Nel braccio di ferro tra l’amministrazione grillina e i residenti, che si vedono costretti a pagare il prezzo del superamento dei campi rom, non c’è spazio per i ripensamenti. Non più. È questione di giustizia, di legalità, sostengono i pentastellati, e poco importa se quelli nel nome di cui dicono di battersi sono allo stremo delle forze. La famiglia Omerovic non ce la fa più. Eppure viene invitata a “resistere” ancora. La richiesta, stavolta, arriva direttamente dal sindaco di Roma Virginia Raggi, che in tarda mattinata si è presentata in via Satta per incontrare i nomadi.

“La sindaca Raggi ci ha detto di resistere qualche giorno, poi vediamo come va”, ha raccontato Senada ad HuffPost. “Questa casa mi piace – ha aggiunto la donna bosniaca – ma non posso stare qui con le persone che mi minacciano, la mia bambina da quattro giorni non mangia, non beve, non dorme”. Quindi ha rivolto un appello proprio alla Raggi: “Che trovi una soluzione e mi porti via da qui”. “​Restano lì dentro perché ne hanno diritto. La legge si rispetta, chi spaventa i bambini e minaccia di stuprare le donne forse dovrebbe farsi un esame di coscienza”. È il commento telegrafico rilasciato dalla Raggi prima di allontanarsi a bordo di una volante dei vigili urbani, inseguita dai fischi dei contestatori. A conti fatti, non si capisce più se questa gente sia ostaggio di chi manifesta sotto le loro finestre e non li vuole, o di un’amministrazione che sembra disposta a tutto pur di non perdere la faccia.

Il vescovo ausiliare di Roma, monsignor Giampiero Palmieri, che ha partecipato al colloquio, ha invece annunciato: “Domani il Papa incontrerà il mondo dei rom, noi li abbiamo invitati la sera quando la chiesa di Roma incontrerà il Papa a San Giovanni. Non sappiamo se verranno ma sono stati molto onorati dell’invito.

Ora sono molto spaventati”.

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