Cronaca locale

Cerciello Rega, chiesto il processo per gli americani

Chiuse le indagini. Le accuse per gli imputati sono di concorso in omicidio volontario, lesioni, tentata estorsione e resistenza a pubblico ufficiale

Cerciello Rega, chiesto il processo per gli americani

Nuovi sviluppi nelle indagini che riguardano l’omicidio del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega. Chiusa l’inchiesta sul brutale assassinio del vicebrigadiere, morto dissanguato dopo 11 coltellate nel quartiere Trastevere di Roma, mentre era in servizio con il suo collega Andrea Varriale. La procura della capitale ha chiesto il giudizio immediato cautelare per i due ragazzi americani finiti in carcere il 26 agosto scorso, Gabriel Natale Hjort e Finnegan Lee Elder.

Salteranno l’udienza preliminare, andando direttamente a processo, con le accuse di concorso in omicidio volontario, lesioni, tentata estorsione e resistenza a pubblico ufficiale. Resta ancora aperto invece il filone connesso alla diffusione e alla pubblicazione della foto di Natale bendato, subito dopo il fermo, all’interno della caserma dei carabinieri di via in Selci. Il carabiniere Andrea Varriale, collega di Mario Cerciello Rega ucciso il 26 luglio in via Cesi, intanto, ha denunciato qualche settimana fa per lesioni l’americano Christian Gabriel Natale Hjort, in carcere con Finningan Lee Elder per l’omicidio del vicebrigadiere.

Varriale, accompagnato dal legale Francesca Coppi, si è presentato in Procura (nella cittadella giudiziaria di piazzale Clodio) per depositare la denuncia contro Natale Hjorth, che quella notte lo aggredì e ingaggiò con lui una violenta colluttazione, impedendogli così di intervenire in aiuto di Cerciello Rega, morto sotto le coltellate inferte da Elder. Per Varriale i medici riscontrarono lesioni guaribili in dieci giorni. Lo scorso mese nel telefono cellulare di Natale Hjort, l’americano bendato dai carabinieri la cui foto ha fatto il giro del mondo, furono rinvenute numerose foto e diversi filmati che ritraevano, sia in luoghi chiusi sia all’aperto, Natale mentre maneggia delle armi.

“L’aspetto certamente più rilevante che si evince da tali immagini è la particolare predilezione per le armi palesata da Natale, vista la sua irriverenza nell’ostentarne il possesso e la disinvoltura mostrata nel maneggio”, si legge nei risultati delle analisi del Nucleo Investigativo dei carabinieri sui telefoni cellulari dei due americani. Tra le foto ce n’è una dove Natale all’interno di una stanza impugna pericolosamente, filmandosi allo specchio la stessa arma.

La stessa arma, ma corredata di mirino laser, appare in un filmato in cui l’americano è a torso nudo e indossa un guanto blu. Dalle immagini e dai messaggi trovati nei cellulari dei due cittadini americani, scrivono gli investigatori, "emerge il ruolo decisivo assunto da Natale nella commissione dei delitti posti in essere unitamente a Finnegan Lee Elder".

Sono dunque immagini che si riveleranno fatali se si considerano i terribili fatti di quella maledetta notte a Roma.

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