Cronaca locale

Se per la Raggi il centro sociale diventa pure "un bene comune"

Sul sito turistico ufficiale del Comune di Roma spunta la "sponsorizzazione" dell'occupazione abusiva "salvata" dall'elemosioniere del Papa

Se per la Raggi il centro sociale diventa pure "un bene comune"

Il giorno dopo le polemiche per il mega-rave abusivo andato in scena nel palazzo occupato di via di Santa Croce in Gerusalemme, in spregio alla diffida del questore Carmine Esposito, è tempo di novità. Doverosa qualche premessa. Il sindaco di Roma, Virginia Raggi, ha fatto del rispetto della legalità e delle regole il suo cavallo di battaglia, chiedendo in più occasioni lo sgombero del palazzo occupato in via Napoleone III da CasaPound, eppure sulla questione Spin Time Labs non si è mai pronunciata. Non ha proferito parola neppure quando l’elemosiniere vaticano Konrad Krajewski è intervenuto per riallacciare la corrente agli abusivi. Un episodio clamoroso, di cui parlò tutto il mondo, eccetto la prima cittadina. In avanscoperta mandò il vicesindaco e assessore alla cultura Luca Bergamo che non ha esitato a definire l’occupazione “un’esperienza di grande valore culturale e sociale”.

E allora non c’è da stupirsi se Spin Time Labs, sigla con cui gli impresentabili di Action gestiscono l’occupazione dell’ex sede Inpdap, viene addirittura annoverato dal sito turistico ufficiale di Roma Capitale tra i “must see”. A darne notizia è Il Messaggero che ha scartabellato Turismoroma.it accorgendosi dell’anomalia. Sulla pagina web curata dal dipartimento Turismo e gestita da Zetema il nome dello Spin Time Labs spicca nella rubrica dedicata agli spazi polifunzionali. La descrizione correlata indulge sulla vera natura di questa esperienza: abusiva dal 2012. “Spin Time Labs - si legge - è un bene comune, cantiere di rigenerazione urbana, una nuova dimensione dell’abitare e un centro culturale polifunzionale. Un tetto per più di 150 famiglie, una sala concerti ed eventi e un auditorium per orchestre, conferenze e assemblee. Organizziamo corsi, spettacoli e laboratori teatro, iniziative per bambini e attività di assistenza sociale”. E ancora: “È anche un’osteria, un laboratorio di birra artigianale, una falegnameria, una sala prove e un punto di approdo, aperto a tutti, attento ai giovani, agli ultimi e ai più bisognosi”.

Insomma, Spin Time Labs viene raccontato come un tempio del virtuosismo. Nessun riferimento ai rave abusivi, agli incassi in nero e al giro di affari a cinque zeri, al rischio per la sicurezza di avventori e inquilini e alle polemiche che hanno fatto da cornice alla notte di Capodanno. Con centinaia di persone che, pur avendo acquistato i biglietti in prevendita, non sono potute entrare. Sulle irregolarità adesso indaga la procura di Roma, dopo che il caso è arrivato in Parlamento grazie alle interrogazioni presentate da Forza Italia e Fratelli d’Italia.

Tre per ora i nomi sul tavolo degli inquirenti: Andrea Alzetta, leader di Action, Paolo Perrini, che gestisce la parte ludica dell’occupazione, e Tommaso Salaroli, direttore della rivista "Scomodo".

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