Cronaca locale

Nel Lazio lievita lo stipendio di un altro fedelissimo di Zingaretti

Dopo i 30mila euro in più al segretario di giunta anche il capo del Cerimoniale assunto 18 mesi fa vede crescere lo stipendio di 10mila euro. L'interrogazione di FdI: "Zingaretti chiarisca gli aumenti in un momento di tagli"

Nel Lazio lievita lo stipendio di un altro fedelissimo di Zingaretti

Il 28 febbraio il numero dei pazienti positivi al coronavirus sfiorava i 900. Il focolaio della Lombardia si stava espandendo a macchia d’olio. Il numero dei contagiati saliva di ora in ora in Veneto e in Emilia Romagna. Ma nel Lazio l’emergenza, evidentemente, sembrava ancora lontana visto il tenore dei provvedimenti adottati dalla giunta in quel periodo. Quello stesso giorno, infatti, un decreto firmato dal presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, aumentava di 10mila euro lo stipendio di Francesco Scoppola, il capo dell’ufficio del Cerimoniale, una delle strutture collegate al gabinetto del presidente, che ha il compito di curare "le attività di rappresentanza istituzionale dell’ente".

Ma quello di Scoppola è il secondo aumento di stipendio a far discutere. Soltanto dieci giorni prima, un altro uomo vicino al governatore aveva visto lievitare il suo di ben 30mila euro dopo appena un anno di servizio. Si tratta del segretario della giunta regionale, Luigi Ferdinando Nazzaro. A sollevare il caso era stato il capogruppo leghista Angelo Tripodi, che in un’interrogazione alla Pisana aveva chiesto a Zingaretti di motivare la decisione di alzare la retribuzione del segretario, visto che le mansioni non dalla firma del contratto nel 2019 non sono cambiate. Una richiesta presentata anche alla luce del fatto che si tratta di aumento considerevole, che corrisponde più o meno allo stipendio annuale di un impiegato di media fascia.

Anche per Scoppola il procedimento è sostanzialmente lo stesso. L’aumento di stipendio viene motivato il 20 febbraio scorso dalla "rilevanza e complessità delle attività da espletare, nonché della particolare e comprovata professionalità" del capo del responsabile e passa quindi da 65mila a 75mila euro lordi, senza però che la mole di lavoro cambi rispetto alla firma del contratto, nel maggio del 2018. A denunciare il premio "inopportuno" stavolta è Fabrizio Ghera, capogruppo di Fratelli d’Italia a via della Pisana, che in un’interrogazione ha chiesto a Zingaretti di poter "conoscere i i motivi che hanno portato a disporre aumento della retribuzione per un incarico conferito soltanto 18 mesi fa".

Non solo. La decisione del governatore Dem, secondo Ghera, citato dal Tempo, cozza con la spending review regionale che negli ultimi anni "ha cercato di arrivare a una riduzione dei costi anche attraverso la fissazione di un tetto agli stipendi dei dipendenti e alla parte variabile della retribuzione dei dirigenti".

Insomma, il capogruppo del partito di Giorgia Meloni, si domanda se in un momento di tagli sia davvero "opportuno" far lievitare gli stipendi.

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