Cronaca locale

Roma, rimossa la scritta di Casapound: "È solo l'inizio"

Il sindaco della Capitale poi avverte: "Ora va sgomberato l'immobile e deve essere restituito alle famiglie che ne hanno davvero diritto"

Roma, rimossa la scritta di Casapound: "È solo l'inizio"

La scritta "Casapound" è stata rimossa poco fa direttamente da alcuni esponenti del movimento di estrema destra. Qualora non fosse stata rispettata la notifica della sanzione da parte del Campidoglio, sarebbe scattata la rimozione coatta da parte degli agenti della polizia locale. La scritta in marmo - che spiccava sulla facciata dello stabile di via Napoleone III - è stata momentaneamente coperta con un telo bianco.

La Raggi esulta

L'annuncio è arrivato sul profilo Facebook del sindaco Virginia Raggi, che ha pubblicato un video in diretta: "È solo inizio. Ora va sgomberato l'immobile e deve essere restituito alle famiglie che ne hanno davvero diritto. Va ripristinata la legalità. Fino in fondo". La prima cittadina di Roma si sta confrontando con alcuni dei rappresentati dell'associazione all'esterno del palazzo. La pentastellata ha chiesto inoltre di rimuovere uno striscione esposto dai balconi dell'edificio.

Nel corso del dialogo la Raggi ha più volte ripetuto: "Liberate l'immobile", promettendo un giusto ed uguale trattamento per le persone che attualmente stanno occupando l'abitato qualora dovessero mettersi in graduatoria per l'assegnazione di una casa. Il sindaco ha poi detto: "Vi consiglierei di iniziare a fare i bagagli, poi entriamo noi".

In una nota diramata da Casapound si legge: "Non ha mai speso una parole per le oltre 100 occupazioni rosse di Roma, come l’ex colonia Vittorio Emanuele occupata ad Ostia (alla quale il Comune di Roma paga anche le utenze), mentre non passa giorno che il sindaco di Roma non invochi lo sgombero di CasaPound o si produca in passerelle in via Napoleone III". Tutto ciò "mentre la Capitale d’Italia non è mai stata così brutta, sporca e inefficiente, mentre sprofonda tra rifiuti e degrado. Singolare inoltre che il sindaco di Roma si rechi all’Esquilino, rione simbolo del degrado e dell’insicurezza di Roma, solo per lo stabile di via Napoleone III".

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