Cronaca locale

Quella saldatura tra Vaticano e movimenti per la casa per difendere gli "ultimi"

E Matteo Salvini commenta così le mosse del Vaticano: "Sostenere l’irregolarità non è mai un buon segnale"

Quella saldatura tra Vaticano e movimenti per la casa per difendere gli "ultimi"

A due giorni dal blitz con cui l’elemosiniere pontificio ha riallacciato la luce ai circa 500 abusivi che dal 2013 occupano l’ex sede Inpdap di via di Santa Croce in Gerusalemme, non si placano le polemiche. Possibile che i preti si siano messi a simpatizzare persino con gli squatter dei centri sociali? È la domanda.

Il diretto interessato, il cardinale Konrad Krajewski, ha già dichiarato d’aver rotto i sigilli alla centralina elettrica per quel senso di umanità che trascende le regole terrene, la legalità. È lo stesso concetto espresso da suor Adriana, la missionaria che lo ha sollecitato ad intervenire, quando dice: “La vita della gente viene prima, qui stiamo parlando di un’emergenza umanitaria, poi viene tutto il resto”. È la declinazione romana della politica delle porte aperte di Papa Francesco che si contrappone a quella dei porti chiusi del governo, trovando una naturale saldatura con i movimenti di lotta per la casa ed i centri sociali. A fare da cerniera tra le due realtà ci sono persone come suor Adriana, missionaria laica che in via di Santa Croce in Gerusalemme si occupa di aiutare i più fragili. Eppure, mai come prima di sabato scorso, la Curia si era esposta in maniera così spericolata. Tanto che, in seguito al gesto del porporato, la Areti, società distributrice dell’energia elettrica per conto di Acea, ha presentato un esposto in procura.

“​La Chiesa è uscita fuori, non è più soltanto una voce che Papa Francesco fa il mercoledì a piazza San Pietro, questa volta si è schierata non solo a parole ma anche con i fatti”, ci spiega un’inquilina dell’ex sede Inpdap. L’occupazione finita al centro delle polemiche è nata sotto le insegne rosse di “Action” ed ospita 450 persone in emergenza abitativa. Italiani e stranieri da diciotto paesi del mondo, tra cui un centinaio di bambini. “Dai migranti all’emergenza abitativa – spiega a La Stampa monsignor Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia Accademia per la vita – Papa Bergoglio applica una strategia che si ispira a quei Padri della Chiesa per i quali ‘mio’ e ‘tuo’ sono parole diaboliche e la proprietà della terra è innanzi tutto di Dio e non di qualcuno”.

È convinto del contrario Matteo Salvini che da Zingonia Ciserano spiega: “Sostenere l’irregolarità non è mai un buon segnale”. Il pensiero del leader del Carroccio va ai “tanti italiani ed anche immigrati regolari che, anche se con difficoltà, le bollette le pagano”. E da ministro dell’Interno dice: “Le regole vanno rispettate”.

Mentre gli occupanti si preparano ad autodenunciarsi in difesa del cardinale e la Curia si scherma dalle critiche definendo le ultime mosse della Santa Sede “manifestazioni di vicinanza” che non hanno una connotazione politica o partitica, una domanda rimane: cosa ne è stato, invece, degli schieramenti che hanno fatto dei temi sociali una bandiera? Ci rispondono gli occupanti: “Dal Pd ci hanno aiutato solo a parole, l’unico aiuto concreto lo abbiamo ricevuto dall’elemosiniere vaticano che è venuto a vedere il contatore e si è rimboccato le maniche”.

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