Cronaca locale

Timbravano il cartellino ma lavoravano per privati: licenziati giardinieri del Comune

La denuncia del sindaco Raggi su Facebook: "'Arrotondavano' lo stipendio curando il verde di giardini privati. Abbiamo licenziato queste mele marce!"

Timbravano il cartellino ma lavoravano per privati: licenziati giardinieri del Comune

Nonostante i provvedimenti sempre più stringenti, i furbetti del cartellino non smettono di operare. E così da Roma arriva l'ultima storia di chi crede di poter incastrare il suo datore di lavoro, invece si trova senza impiego. Questa volta si tratta di alcuni giardinieri del Comune che, dopo aver timbrato il cartellino, andavano subito a curare alcuni giardini privati (guarda il video).

"'Arrotondavano' lo stipendio curando il verde di giardini privati. Abbiamo licenziato queste mele marce!", ha esultato su Facebook il sindaco della Capitale, Virginia Raggi. "Pensate che addirittura utilizzavano gli attrezzi e i mezzi di proprietà comunale. Non solo: timbravano anche i badge dei colleghi assenti. Insomma una vera e propria truffa ai danni di noi cittadini", ha continuato.

Così, ha spiegato la prima cittadina, sono partite le procedure di licenziamento "per dieci dipendenti del Servizio Giardini di Roma Capitale. Un provvedimento che arriva dopo la sospensione dal servizio e le indagini relative ai reati di peculato, truffa e falsa attestazione. Anche la magistratura sta facendo il suo corso, per quanto attiene il profilo penale".

E non è la prima volta che la Raggi smaschera i furbetti nella Capitale. Lo scorso giugno erano stati sospesi nove impiegati comunali che avevano come compito quello di occuparsi delle aree verdi del municipio, analizzando lo status di salute degli alberi a rischio caduta. I dipendenti, dopo aver timbrato il cartellino, erano soliti abbandonare subito il posto di lavoro.

Sono, ha continuato il sindaco, "comportamenti vergognosi che danneggiano la maggioranza sana e onesta dei loro colleghi del Servizio Giardini e tutti i cittadini. Un episodio ancor più grave e ripugnante se consideriamo l'opera di rigenerazione della macchina amministrativa che stiamo portando avanti con l'Assessore al Personale Antonio De Santis: abbiamo infatti assunto più giardinieri per Roma e rafforzato diritti e tutele per tutti i dipendenti, firmando con i sindacati due contratti decentrati in due anni".

Ora i dieci sono stati cacciati dal Comune.

La speranza è che comportamenti di questo tipo non si verifichino più negli ambienti di lavoro: "Licenziare definitivamente queste persone - ha concluso nel post la prima cittadina - significa garantire dignità al lavoro e affermare un principio chiaro e ineludibile: a Roma non c'è spazio per i furbetti e per l'illegalità".

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