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Romney sbanca Las Vegas

Con il 42% dei voti Romney conquista il Nevada. E subito attacca Obama: "L'America è stanca di lui. Abbiamo bisogno di un presidente che sappia aiutare e risanare l'economia perché la capisce e io posso farlo". Gingrich smentisce le voci sul suo ritiro: "Sono solo fantasie, arriverò fino a Tampa (dove si terrà la convention repubblicana). Poi sferra un attacco durissimo a Romney: "Non ho mai visto accanto a me in un dibattito un candidato così apertamente falso"

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Nuova vittoria per Mitt Romney in Nevada, con il 42,6% dei voti, davanti a Gingrich, fermo al 26%. Al terzo posto Ron Paul (18,4%), che a lungo ha combattuto per il secondo. Santorum, consapevole del suo magro bottino (è ultimo con il 13%), ha atteso i risultati in Colorado, dove si terranno i caucus martedì prossimo (guarda la mappa dei risultati del Nevada, contea per contea).

Per Romney è la terza vittoria in cinque stati, dopo quelle in New Hampshire e in Florida. Una vittoria schiacciante nello stato che già lo aveva premiato nel 2008, quando si confrontava con John McCain. "Mi avete ridato il vostro voto di fiducia, questa volta lo porterò alla Casa Bianca", ha detto davanti ai suoi fan in festa. L'ex governatore del Massachusetts parla per circa dieci minuti e si rivolge a un unico interlocutore: Barack Obama. Nessun accenno ai suoi rivali repubblicani.

Nuovo attacco a Obama

"Obama ha iniziato la sua presidenza chiedendo scusa per l'America, ora deve chiedere scusa agli americani - tuona Romney -. Il Nevada e l'America sono stanchi del tipo di aiuto offerto" da Obama. "Abbiamo bisogno di un presidente che sappia aiutare e risanare l'economia perché la capisce e io posso farlo".

Gingrich: "Il mio ritiro? Fantasia"

L'ex speaker della Camera invece di rivolgersi ai suoi fan organizza una conferenza stampa. Qualcuno pensa subito al suo possibile abbandono della corsa. Ma Gingrich smonta le indiscrezioni: "Sono candidato per la presidenza degli Stati Uniti. Sarò candidato per la presidenza degli Stati Uniti, andrò a Tampa", dove si terrà la convention repubblicana. Le voci del "mio ritiro sono una fantasia" dello staff di Romney. E parte all'attacco del suo rivale. Un attacco durissimo. "Non ho mai visto accanto a me per un dibattito un candidato così apertamente falso. Se lo è da candidato, come può essere presidente?".

Ron Paul si gode il risultato

Forte del convincente risultato nello stato del gioco d'azzardo Ron Paul guarda avanti, fermamente convinto di avere ancora molto da dire e di poter incidere sul risultato finale. Qualcuno ha ipotizzato che vi sia un accordo, tra lui e Romney, per battere l'ala più conservatrice del Gop (Gingrich e Santorum). Lo scopriremo più avanti.

Le prossime sfide

A febbraio si vota in stati "amici" per Romney, che può cercare di consolidare la propria leadership come l'anti-Obama più forte in seno al Gop. L'ex governatore del Massachusetts guarda a Colorado e Minnesota, che voteranno il 7 febbraio e dove ha vinto nel 2008. Il 7 febbraio si vota anche in Missouri. Poi toccherà al Michigan, dove Romney è cresciuto e suo padre è stato governatore. In Maine il voto è in corso e si chiuderà l'11 febbraio.

Il super Martedì

Il 6 marzo si voterà in più di 10 stati: per molti l'appuntamento potrebbe favorire l'ex speaker della Camera, Newt Gingrich, con molti stati del sud chiamati al voto. In palio ci sono più di 400 delegati. Per vincere la nomination ne servono almeno 1.444. Gingrich e Santorum non parteciperanno ai caucus della Virginia il 6 marzo perché non hanno non hanno raccolto le firme richieste.

Twitter: @ideelibere

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