Salute

Cancro della prostata, urologi e oncologi italiani secco no alla chirurgia preventiva

Forte presa di posizione da parte della Società Italiana di Urologia Oncologica riunita a Firenze per il XXIII Congresso Nazionale: no allo screening genetico di massa e alla chirurgia preventiva su organi sani per evitare l’insorgenza di eventuali tumori

Cancro della prostata, urologi e oncologi italiani secco no alla chirurgia preventiva

E’ questo l’appello che lanciano gli esperti della Società Italiana di Urologia Oncologica (SIUrO) durante il il XXIII Congresso Nazionale SIUrO in corso fino a martedì 11 giugno a Firenze presso Palazzo degli Affari. Dopo il clamoroso caso di Angelina Jolie e quello del manager londinese che si è fatto togliere la prostata sana per scongiurare la possibile insorgenza di un tumore, gli uro-oncologi italiani intervengono per evitare anche nel nostro paese il rischio di pericolose e inutili emulazioni.

Esistono due geni il Brca1 ma soprattutto il Brca2 che, se mutati, aumenterebbero il rischio di contrarre malattie tumorali in alcuni organi, tra cui la prostata.

E’ vero, le ultime ricerche - afferma Giario Conti, Presidente SIUrO - hanno dimostrato che l’alterazione, tramite mancate riparazioni del Dna, del gene Brca 2 nel maschio aumenterebbe il rischio relativo di sviluppare il tumore di 9 volte circa rispetto alla popolazione normale. Tendenzialmente i tumori dovuti ad alterazioni genetiche sono più aggressivi, più veloci e danno più facilmente origine a metastasi. Ma per la prostata, a differenza di quello che accade per il tumore al seno e alle ovaie dove la probabilità è molto alta e dove esistono dei percorsi medici precisi, per il tumore della prostata le conoscenze attuali non sono assolutamente tali da garantire la correlazione tra l’alterazione dei geni e l’insorgenza del tumore.”

Il test genetico va richiesto solo per coloro che hanno, in famiglia, diversi casi di tumore aggressivo della prostrata, ossia quando c’è una forte familiarità e si sospetta la presenza di uno di questi due geni. Pertanto, sotto queste condizioni, l’utilità dello screening genetico di massa perde di significato.

La presenza di un'anomalia genetica non rappresenta la certezza di sviluppare il tumore della prostata - prosegue Alberto Lapini, Presidente del XXIII Congresso Nazionale SIUrO - e non giustifica in alcun modo una scelta così radicale qual è l’asportazione della prostata.”

Tanto più che, se è vero che se nell’ultimo decennio il carcinoma prostatico è divenuto il tumore più frequente nella popolazione, al contempo continua a diminuirne la mortalità.

In Italia 1 uomo su 16 di età superiore ai 50 anni è a rischio tumore: oggi sono circa 217 mila gli italiani che convivono con la malattia e il numero di nuovi casi è in continua crescita, con un raddoppio(+ 53%) negli ultimi dieci anni dovuto soprattutto all'aumento dell'età media della popolazione. Ma questo tipo di tumore non è fra i big-killer, e la mortalità è in continua diminuzione: oltre il 70% dei malati sopravvive dopo i 5 anni dalla diagnosi, grazie ad una maggiore prevenzione, a nuove terapie e farmaci di ultima generazione.

Non bisogna quindi creare allarmismi e farsi prendere dalla paura - conclude Riccardo Valdagni, Incoming Presidente SIUrO – ogni caso va preso in considerazione singolarmente. L’asportazione di una prostata sana è incomprensibile e non condivisibile. L’eccesso di precauzione è dannoso e rischia di esporre a indesiderate conseguenze di operazioni perfettamente evitabili.

DECALOGO SALVA PROSTATA

Uno dei principali fattori di rischio per il tumore della prostata è l'età: le possibilità di ammalarsi prima dei 40 anni sono molto scarse, ma aumentano sensibilmente dopo i 50 anni e circa due tumori su tre vengono diagnosticati in persone con più di 65 anni. Un altro fattore non trascurabile è senza dubbio la familiarità, il rischio di ammalarsi è pari al doppio per chi ha un parente consanguineo con la malattia rispetto a chi non ha nessun caso in famiglia.

Non meno importanti sono i fattori di rischio legati allo stile di vita: dieta ricca di grassi saturi, obesità, mancanza di esercizio fisico sono solo alcune delle caratteristiche e delle abitudini negative che possono favorire l’insorgere del tumore della prostata.

SPORT
Utili le lunghe passeggiate e il nuoto

Per avere una prostata sana bisogna combattere la sedentarietà. Chi sta ore seduto (alla scrivania, o alla guida di un mezzo) dovrebbe cercare di fare pause frequenti per fare qualche passo. Le attività fisiche consigliate sono le lunghe passeggiate e il nuoto. Meglio evitare. Attenzione per bicicletta, moto, equitazione, canottaggio. Questi sport sollecitano molto il pavimento pelvico (regione muscolare che sostiene vescica e intestino),
e possono infiammare la prostata.
Il consiglio.

Per evitare le infiammazioni utilizzate equipaggiamenti specifici come, ad esempio, i sellini forati perle biciclette

BEVANDE

Importante anche l’idratazione.

Ogni giorno bisognerebbe bere almeno un litro e mezzo d'acqua, riducendo la quota in occasione di viaggi lunghi se si soffre di ipertrofia prostatica.
Meglio evitare. In questo caso, evitate di bere la sera, già da due ore prima di andare a dormire

Bere molta acqua mantiene in salute le vie urinarie e l’intestino, con effetti benefici per la prostata. Il consiglio: Attenzione a birra e alcolici. Un consumo eccessivo può interferire con gli equilibri ormonali e modificare la normale produzione di urina.

A TAVOLA
Non esistono cibi miracolosi in gradi sconfiggere il cancro della prostata. Un’alimentazione sana ed equilibrata, però, aiuta sicuramente a ridurre il rischio di sviluppare questa e altre patologie prostatiche. Si raccomanda di limitare i grassi, soprattutto animali, e di mettere in tavola molta frutta e verdura.
Pomodori, peperoni, e in generale ortaggi e frutti di stagione molto colorati apportano vitamine antiossidanti preziosi per l’organismo.
Pomodori freschi, anguria, pompelmo sono ricchi di licopene, sostanza antiossidante che previene le lesioni cellulari indotte dai dei radicali liberi, proteggendo efficacemente la prostata.

Da evitare, invece, il sale, i grassi e gli alcolici – in particolare la birra -: un loro consumo eccessivo, infatti, interferisce con gli equilibri ormonali e altera la diuresi, aumentando il rischio di sviluppare patologie maligne.


Latte e latticini
Sono ricchi di Vitamina D che arresta il ciclo cellulare e contrasta la crescita di nuovi vasi indotta dal tumore.
Tuorlo d'uovo, carne, frumento, riso, legumi: Alimenti ad alto contenuto di Vitamina E che protegge dall'attacco dei radicali liberi e previene i danni alle
membrane delle cellule
Tè verde. Ricco di polifenoli, che svolgono attività inibitoria nei confronti della crescita del tumore
Soia: Come il tè verde è ricca di isoflavonoidi, che possono contrastare i danni sulle cellule e hanno una spiccata attività
antitumorale
Legumi, uovo, lievito di birra.

Sono alimenti ricchi di zinco che si accumula proprio nella prostata e ha una spiccata attività antitumorale.

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