Salute

Radicali liberi e danni al cuore, ecco cosa li unisce

I radicali liberi in eccesso provocano un particolare stato noto come stress ossidativo le cui conseguenze si ripercuotono sull'intero organismo

Radicali liberi legati ai danni cardiaci causati dal cancro

I radicali liberi sono molecole ossidanti che svolgono diverse funzioni, ad esempio aiutano a distruggere i batteri in caso di infezioni. Tuttavia quando essi sono in eccesso, ovvero nel momento in cui sono superiori alla capacità antiossidante della cellula, possono reagire con molecole molto importanti, tra cui le proteine, il DNA e i fosfolipidi. Si viene così a creare uno stato noto come stress ossidativo che ha delle ripercussioni negative sull'intero organismo. I ricercatori dell'Università statale dell'Ohio hanno scoperto che una qualsiasi forma cancerosa può portare a danni cardiaci e i responsabili sono proprio i radicali liberi che interagiscono con specifiche cellule del cuore. Lo studio è stato pubblicato su "Antioxidants".

Si stima che dal 50 all'80% di malati di tumore sviluppino una condizione di atrofia muscolare nota come cacchessia che può degenerare in insufficienza cardiaca. Anche i trattamenti quali chemioterapia e radioterapia sono associati ai danni correlati alla tossicità del cuore. Tuttavia la ricerca in questione ha suggerito che le problematiche del miocardio possono emergere prima che si verifichi l'atrofia muscolare e nel periodo precedente all'inizio delle cure. Gli scienziati hanno iniettato cellule di cancro al seno nelle ghiandole mammarie dei topi e hanno misurato la funzione cardiaca degli animali quattro settimane dopo.

Si è scoperto che due misure della gittata del pompaggio cardiaco, la frazione di eiezione ventricolare sinistra e l'accorciamento frazionario, erano diminuite rispettivamente di circa il 20% e il 22%. Nei moscerini della frutta, invece, il team ha sovraespresso i geni che provocano il cancro per innescare lo sviluppo di neoplasie oculari. È stata riscontrata una frazione di eiezione significativamente più bassa e un accorciamento frazionario simile a quanto osservato nei roditori malati, nonché un aumento della frequenza cardiaca nei moscerini affetti dal male. Gli studiosi hanno individuato un incremento del tasso di produzione in tutto il corpo e un numero totale più elevato di radicali liberi sia nei moscerini che nei topi.

Per verificare se gli integratori fossero in grado di invertire il danno cardiaco correlato alla neoplasia, al cibo dei moscerini sono stati aggiunti per sette giorni quattro antiossidanti: glutatione, vitamina E, coenzima Q10 e vitamina C. Dai risultati è emerso che tutti gli antiossidanti, tranne la vitamina C, hanno riportato la funzione del cuore a livelli normali. Sono ora necessarie ulteriori indagini per comprendere la correlazione tra radicali liberi e problematiche miocardiche.

Non si esclude che in futuro possano essere messe a punto strategie terapeutiche mirate.

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