Salute

San Raffaele: "Abbiamo scoperto il vaccino contro il mal di testa"

L'annuncio degli scienziati del San Raffaele: "Una cura rivoluzionaria per prevenire l'emicrania cronica di tipo specifico e selettivo"

San Raffaele: "Abbiamo scoperto il vaccino contro il mal di testa"

"Una cura rivoluzionaria per prevenire l'emicrania cronica di tipo specifico e selettivo: se finora la profilassi del mal di testa è avvenuta con farmaci 'riciclati', cioè con trattamenti nati per altre malattie e casualmente rivelatisi efficaci anche per le cefalee, ora comincia una nuova era, attraverso l'uso di un anticorpo 'intelligentè, costruito in laboratorio e che va a scovare e neutralizzare una sostanza fisiologica chiamata CGRP (Calcitonin Gene Related Peptide) il cui eccesso è implicato nell'emicrania".

L'annuncio è lungo, forse un po' complesso. Ma chiaro: il San Raffaele ha scoperto una sorta di "vaccino" contro il mal di ti testa. Invece di subirlo, potremo prevenirlo."I risultati sperimentali pubblicati finora - spiega il Prof. Piero Barbanti, responsabile del Centro per la diagnosi e terapia delle cefalee e del dolore dell'IRCCS San Raffaele Pisana di Roma - sono molto promettenti e indicano una riduzione degli attacchi superiore al 62% dopo 3 mesi ed una alta percentuale di responders (74%). L'anticorpo viene iniettato sottocute una volta al mese per alcuni mesi consecutivi e la tollerabilità appare ottima, a differenza della maggior parte delle cure preventive finora utilizzate che possono invece indurre sonnolenza, astenia e aumento di peso".

"Per il momento - aggiunge - il trattamento sperimentale è destinato ai soli soggetti con emicrania cronica (cioè con almeno 15 giorni di mal di testa al mese da almeno 3 mesi consecutivi) ma nel secondo semestre del 2016 sono attesi all'IRCCS San Raffaele trattamenti analoghi anche per gli emicranici in forma episodica. Grandi speranze quindi per i sofferenti di emicrania, ma attenzione". "Curare un mal di testa complesso - conclude infine il Prof.

Barbanti - non può mai tradursi in 'mi dia una curà perché al paziente è richiesto un attento monitoraggio degli attacchi, un contenimento dell'uso improprio di analgesici e un trattamento delle eventuali situazioni (vedi stress, depressione, ansia) che alimentano la sua patologia".

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