Salute

Vaccino antinfluenzale, tutto quello che dovete sapere

Questa strategia medica è in grado di ridurre del 40-60% il rischio di ammalarsi

Vaccino antinfluenzale, tutto quello che dovete sapere

Secondo gli esperti rappresenta una delle strategie mediche più efficaci e proprio per questo va ripetuta ogni anno. Stiamo parlando del cosiddetto vaccino antinfluenzale, ovvero una preparazione artificiale costituita da agenti patogeni opportunatamente trattati in grado di prevenire il virus dell'influenza stagionale. Questa infezione delle vie respiratorie di natura virale, scatenata da virus di tipo A, B o C, si trasmette per via aerea, tramite le goccioline emesse da una persona infetta quando parla o con starnuti e colpi di tosse. Se nei soggetti sani il disturbo guarisce in maniera spontanea (richiede al massimo una terapia sintomatica), non si può dire la stessa cosa per alcune categorie a rischio. Bambini, anziani e individui immunodepressi, infatti, possono incorrere in complicanze anche gravi, tali da richiedere il ricorso a farmaci antivirali e il ricovero ospedaliero.

Il vaccino antinfluenzale contiene frammenti dei virus che la ricerca scientifica ritiene saranno più diffusi nella stagione invernale ventura. Attualmente ne esistono due tipi, la variante initettabile e quella somministrabile tramite spray nasale. La prima è un'iniziezione intramuscolo o intradermica del virus ucciso praticabile solitamente sul braccio. Quella intramuscolo è destinata a persone dai 6 mesi di vita in poi. Al contrario, possono ricevere quella intradermica solo soggetti rientranti nella fascia di età 18-64 anni. La seconda, invece, non è commercializzata in Italia e, come dice il nome, consiste nella somministrazione del virus influenzale vivo ma indebolito per via intranasale mediante uno spray. Poiché il patogeno non è completamente innocuo, questa tipologia di vaccino presenta alcune controindicazioni ed è praticabile solo negli individui con un'età compresa fra i 2 e i 59 anni.

La finalità del vaccino antinfluenzale è quella di stimolare il sistema immunitario di chi lo riceve a produrre anticorpi specifici, le immunoglobuline, contro il virus dell'influenza. Gli anticorpi sono secreti dai linfociti B e, in presenza di un antigene, si attivano segnalando al linfocita B stesso di secernere altre immunoglobuline specifiche contro l'antigene rilevato. A questo punto, i numerosi anticorpi circolanti nel sangue richiamano tutte le cellule deputate alla distruzione dei microrganismi estranei (fagociti e cellule citotossiche). Infine, attraverso un meccanismo noto come "memoria immunitaria" vengono a formarsi "cellule della memoria", ossia singolari linfociti B capaci di riconoscere più velocemente l'antigene già incontrato e debellato in precedenza.

Salvo situazioni particolari, il vaccino antinfluenzale viene somministrato dai 6 mesi di vita in su ad ottobre e a novembre, con un largo anticipo rispetto alla stagione influenzale tipica dell'inverno. Come già accennato deve essere ripetuto ogni anno per due semplici motivi. Innanzitutto perché il virus dell'influenza muta le sue sembianze rapidamente e, dunque, l'anno successivo sarebbe del tutto inefficace contro il nuovo patogeno creatosi. Infine bisogna considerare il fatto che gli anticorpi generati tendono a scomparire dall'organismo una volta trascorsi 365 giorni. Diverse sono le categorie a cui esso è caldamente consigliato: bambini, anziani, donne incinte. Ancora persone affette da patologie quali: tumori, asma, diabete, fibrosi cistica, obesità, Aids, cardiopatie, malattia polmonare cronico ostruttiva, disturbi epatici e renali.

Nel tempo si è reso necessario sfatare alcuni miti in merito al vaccino antinfluenzale e la sua sicurezza è stata avvalorata da cospicue ricerche scientifiche. Non si deve, tuttavia, dimenticare che lo stesso potrebbe dar luogo a effetti collaterali. Nella maggior parte dei casi si tratta di problematiche di lievi entità, risolvibili nell'arco di 24-48 ore. Tra queste si ricordino algia al braccio, dolori muscolari e febbre. Ancora naso che cola, mal di testa e mal di gola, ma solo per la cosiddetta vaccinazione attenuata intranasale che, rammentiamo, in Italia non viene effettuata. Per attenuare il dolore al braccio è possibile applicare del ghiaccio in sede o assumere un antidolorifico, paracetamolo o ibuprofene.

È stato dimostrato che il vaccino antinfluenzale è in grado di ridurre del 40-60% il rischio di ammalarsi.

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