Cronaca locale

Scuola: il primato degli iscritti al liceo scientifico

Arrivano i dati dell'Anagrafe lombarda delle scuole. Crescono le adesioni ai corsi di formazione professionale regionali. Rossoni: «È una prova di gradimento della riforma Gelmini»

Quattro studenti su dieci nei licei. Dei 93.000 alunni lombardi che attualmente frequentano la terza media in Lombardia, il 42 per cento ha scelto per il prossimo anno scolastico i licei, il 29 per cento gli istituti tecnici, l'11 per cento gli istituti professionali, il 17 per cento i percorsi regionali di istruzione e formazione professionale. Sono i dati delle iscrizioni alla scuola secondaria di secondo grado, che si sono chiuse lo scorso 12 febbraio.
L'Anagrafe degli studenti (istituita da Regione e Ufficio scolastico regionale) fa conoscere in tempo reale i dati relativi alle iscrizioni e così si scoprono anche altri dati. Circa 72.200 alunni hanno scelto le scuole statali, 5.300 le scuole paritarie e 12.300 i centri di formazione professionale regionali, mentre 3.300 frequenteranno i percorsi regionali di istruzione e formazione professionale attivati all'interno delle scuole statali.
Il percorso di gran lunga più richiesto è il liceo scientifico, con circa 12.500 iscritti; decisamente più arretrati il liceo linguistico (6.400), il liceo delle scienze umane (erede delle sperimentazioni dell'ex istituto magistrale: 5.600 alunni iscritti), il liceo classico (3.700) e il liceo artistico (3.600); i licei musicali, vista la loro specificità, raccolgono circa 350 iscrizioni.
Tra gli istituti tecnici spiccano nel settore economico l'indirizzo Amministrazione, finanza e marketing con 8.900 iscritti e, nel settore tecnologico, l'indirizzo Informatica e telecomunicazioni, con 3.700. L'ex istituto alberghiero (Servizi per l'enogastronomia e l'ospitalità alberghiera) riscuote il maggior successo nell'ambito dell'istruzione professionale quinquennale, mentre il percorso triennale regionale più richiesto è quello di Operatore del benessere (3.700).
In una nota congiunta diffusa dall'assessore regionale lombardo all'Istruzione, Gianni Rossoni, e dal direttore generale dell'Ufficio scolastico regionale, Giuseppe Colosio, si sottolinea che «a poco meno di un anno dall'entrata in vigore della riforma Gelmini, assumono particolare rilevanza le scelte dei percorsi di scuola secondaria di secondo grado effettuate dalle famiglie, in quanto rappresentano un'occasione di verifica e di riscontro del gradimento suscitato dalle novità recentemente introdotte».

I percorsi regionali di istruzione e formazione professionale sono gli unici, dallo scorso anno scolastico, a consentire il conseguimento di una qualifica professionale dopo tre anni di studi.

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