Cronaca giudiziaria

Severi, nessun indagato per i vandalismi a scuola

La preside non denuncia e quindi per la Procura non ci sono elementi. In arrivo azioni disciplinari

Severi, nessun indagato per i vandalismi a scuola

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Per il momento in procura resta un fascicolo aperto per danneggiamento e per degli ammanchi riscontrati all'interno della scuola, ma quasi sicuramente non ci saranno mai iscritti. Si è preferito scegliere la via disciplinare e amministrativa per punire i ragazzi dell'istituto scolastico «Severi-Correnti» responsabili dell'occupazione «disastrosa» della notte tra il 31 gennaio e il 1° febbraio. La nottata di «bagordi» era trascesa in una vera e propria azione distruttiva. Con computer e monitor nuovi buttati nella pattumiera (e nel water), l' impianto di videosorveglianza quasi completamente distrutto, estintori strappati e svuotati nelle aule messe a soqquadro, per un totale di circa 70mila euro di danni che avevano coinvolto anche arredi recentissimi pagati con i fondi del Pnnr, con conseguente ira governativa. Risultato: scuola chiusa e lezioni bloccate fino al 19 febbraio.

Il collettivo gli studenti si era subito sganciato, dichiarandosi estraneo all'accaduto e comunicando alla preside Gabriella Conte di aver lasciato l'istituto «frettolosamente» la sera dei vandalismi a causa dell'arrivo di «intrusi» adulti, veri responsabili, a loro dire, dell'opera di distruzione. Così la dirigente scolastica, dopo aver sporto denuncia per l'accaduto al commissariato di zona, il «Sempione», in un primo tempo si era riservata di sottoporre alla Digos e di conseguenza all'autorità giudiziaria una lista di circa 20 nomi di studenti, che aveva già stilato e presentato informalmente alla polizia, nella quale era certa, e lo è tuttora, ci fossero gran parte dei responsabili dei fatti di quella notte. Tuttavia, con l'impianto di videosorveglianza ko, l'oscurità e i pochi video diffusi per provocazione ma nei quali gli «okkupanti» hanno il volto rigorosamente coperto, è impossibile attribuire le responsabilità con assoluta precisione: occupare è un conto, rompere e distruggere prevedendo conseguenze di tipo penale, decisamente un altro. E una volta in tribunale bisognerebbe indicare esattamente chi ha fatto cosa e con quali modalità: al momento insomma non ci sono elementi per identificare qualcuno dei responsabili con esattezza e quindi denunciarli formalmente. La lista di nomi quindi resta, ma a uso e consumo esclusivo della scuola.

Così, mentre stamane dovrebbe terminare anche la recentissima occupazione al liceo scientifico Bottoni di via Mac Mahon (se così fosse sarebbe durata poco più di 48 ore, ndr) il consiglio d'istituto del Severi in attesa che vengano valutati i singoli casi e le diverse fattispecie da applicare regolamento d'istituto alla mano, ha deciso diverse sospensioni. Per il «danneggiamento volontario di arredi e attrezzature», infatti, sono previsti da uno a cinque giorni di allontanamento dalla scuola, mentre per «fatti o reati avvenuti all'interno della scuola che possono rappresentare pericolo per l'incolumità delle persone e per il sereno funzionamento della scuola», così come per il «danneggiamento grave delle strutture» si sale a più di 15 giorni di sospensione. Ma, secondo i soliti ben informati, gli allontanamenti da scuola sarebbero solo l'inizio di queste «purghe» didattiche.

Staremo a vedere.

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