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«Sfogliare la conoscenza è magia»

La piccola di quattro anni sfodera già la stoffa dell’editrice. Si addormenta con i suoi libri preferiti sotto il cuscino. Il maschietto, di cinque anni, è invece più pragmatico. «Papà ma tu fai libri troppo grossi». In effetti la protesta è fondata. Il Dizionario enciclopedico che “papà Larus” gli ha regalato è un bel testo, ricco di immagini e informazioni utili, dunque, ovviamente ingombrante. Ma è un libro che cattura l’attenzione anche dei più piccoli. Grazie ad uno stratagemma adottato dagli editori. «Per far conoscere le parole ai bambini vengono utilizzati giochi e soprattutto le fiabe» spiega Roberto Maggi, presidente della casa editrice Larus. «In questo modo imparano divertendosi, con serenità».
Maggi conosce i gusti dei bambini. Dedica gran parte delle sue energie ai giovani lettori. Non per niente tutti i volumi della casa editrice sono connotati dalle immagini. Colorate, semplici e di immediato apprendimento. Una caratteristica di cui Maggi va fiero. Il presidente di Larus, infatti, lavora all’insegna della tradizione. La casa editrice fondata dal padre Giovanni negli anni ’80 ha mantenuto e sviluppato la sua vocazione educativa e ludica. E oggi Larus vanta libri unici nel loro genere. Come l’Atlante geografico. «È un libro costruito interamente in casa editrice con cartografia nostra, è interdisciplinare ed è rivolto ai ragazzi che amano la geografia, materia che purtroppo viene insegnata sempre meno nelle scuole».
Per i più piccoli, invece, Larus rispetta le priorità legate alla crescita. Non possono mancare i libri sulle fate, le principesse, le streghe, gli animali. E naturalmente il mondo dell’horror, che attrae e affascina i bambini. Il tutto proposto in testi coordinati anche da psicologi ed esperti, non solo da buoni illustratori. «Noi seguiamo la tradizione e attraverso la carta facciamo vivere un’emozione», precisa Maggi. Paura della competizione tecnologica? «No, perché il computer è immediatezza, velocità, il libro invece è un oggetto che coinvolge tutti i sensi». Proprio in questa direzione vanno le intuizioni di Maggi. «Siamo stati i primi a inventare il libro con la gomma spugna.

Attraverso il tatto e la morbidezza si avvicina il bambino a un oggetto di non immediato interesse».

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